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Conte chiama Ferrovie & C alla sfilata Stati Generali

Prove generali di autarchia, a dispetto delle aperture europeiste del ministro Gualtieri.

Conte chiama Ferrovie & C alla sfilata Stati Generali

Prove generali di autarchia, a dispetto delle aperture europeiste del ministro Gualtieri. Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato a Villa Pamphilj i vertici delle aziende partecipate dallo Stato nell'ambito della penultima giornata. Erano presenti, tra gli altri: Claudio Descalzi (Eni), Francesco Starace (Enel), Alessandro Profumo (Leonardo), Gianfranco Battisti (Fs; nella foto); Matteo Del Fante (Poste), Giuseppe Bono (Fincantieri) e Fabrizio Palermo (CdP). «Ora ci confrontiamo con tutte le forze produttive, culturali, sociali e economiche del Paese. Quindi anche con voi che siete la spina dorsale del Paese», ha detto il premier aggiungendo che «molti di voi hanno assetti di governance che rispondono a logiche di mercato e quindi dovete perseguire le finalità che una società tale deve avere. Avete delle sensibilità che ci consentono di confrontarci in modo concreto e di coinvolgervi nel raggiungimento di questi obiettivi», ha poi rimarcato.

Ma cosa significa veramente quello che può apparire come un vuoto preambolo? Che le partecipati statali, oggi più che mai, sono fondamentali per attuare il piano di rilancio dell'economia del Paese in una fase di profonda incertezza circa l'arrivo dei 172 miliardi finanziamenti e contributi a fondo perduto dell'Unione europea, visibilmente incartata sul Recovery Fund.

Giusto per precisare l'ordine di grandezza dei player coinvolti, il piano industriale 2019-2023 di Fs prevede investimenti per 58 miliardi, quello 2020-2023 di Eni impegnerà risorse per 32 miliardi e quello di Enel (2020-2022) 28,7 miliardi. Ecco perché accelerare e accompagnare la realizzazione dei rispettivi obiettivi industriali è più che mai fondamentali per un Paese che si appresta a chiudere l'anno in corso un calo del Pil in doppia cifra. Oltretutto, se Bruxelles, prima o poi, dovesse sbloccare il Next Generation Eu, le partecipate statali reciterebbero un ruolo di primo piano nell'attuazione delle politiche che l'Ue intende promuovere. Sulla sostenibilità e sul green deal Eni, Enel, Snam e Terna concentrano gran parte dei propri sforzi: chi con piani per la produzione di biocarburanti, chi con lo sviluppo della mobilità elettrica.

E, poiché, dalle spa di Stato dipende la possibilità per l'Italia di rialzarsi, Conte ha promesso per la prossima quel decreto Semplificazione di cui vagheggia da più di un mese.

L'«incrostazione burocratica» - cui ieri lo stesso presidente Conte ha fatto riferimento - ha bloccato in molti casi infrastrutture strategiche che vedono Fs protagonista. Le partecipate sono «un patrimonio straordinario», ha chiosato il ministro Gualtieri.

Purtroppo l'unico su cui il Paese possa fare affidamento.

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