Per Giuseppe Conte continuano ad arrivare pessime notizie. Dopo aver palesato l'impreparazione del governo nel fronteggiare la seconda ondata del Coronavirus, gli italiano gli riservano ancora una sonora bocciatura. È un fattore politico che sta determinando e non poco un significativo calo di fiducia nei suoi confronti. Eppure il premier aveva registrato un notevole incremento dell'indice di gradimento in piena pandemia, riuscendo a ottenere consensi personali nel momento più difficile che il nostro Paese ha dovuto affrontare. Ad aprile il livello di fiducia aveva toccato la soglia del 48%, mentre oggi sfiora il minimo del 38%. In 7 mesi ha perso ben 10 punti percentuali.
Per quale motivo le considerazioni personali sono sempre più a picco? Le cause alla base del tracollo sono molteplici e complesse, ma si può affermare che sicuramente la gestione del Covid-19 in questa seconda fase sta pesando. Oggi i cittadini non riconoscono più il presidente del Consiglio come quella figura istituzionale pronta a scendere in prima linea per difendere l'Italia dai gravissimi effetti del virus. Stando all'analisi del sondaggio di Antonio Noto per La Nazione, inizialmente veniva penalizzato dall'eccessivo protagonismo e dalle continue conferenze stampa in televisione. Ora paga la percezione degli italiani, secondo cui prevale più il caos delle ordinanze settimanali.
Italiani insoddisfatti di Conte
La strategia politica e comunicativa di Palazzo Chigi è cambiata con il passare dei mesi: i soliti show di Conte in tv sono stati via via sostituiti dai dialoghi con i governatori delle Regioni (anche se viene utilizzato un "metodo sovietico"). Il rapporto diretto con i cittadini si è improvvisamente interrotto. La sua figura si è così indebolita, anche perché la sua funzione decisionale è stata messa da parte lasciando le scelte all'algoritmo dei 21 parametri che collocano i territori nelle varie zone di pericolo in base al quadro epidemiologico locale. Non a caso sono proprio alcune categorie sociali, che hanno accusato un colpo maggiore dalla gestione del Coronavirus, a determinare questo calo. Considerando il livello di fiducia espresso solo dalle partite Iva, dagli imprenditori e dai lavoratori autonomi si tocca la soglia minima del 22%; il consenso rimane piuttosto alto tra i dipendenti della Pubblica amministrazione e dei pensionati (soddisfazione al 49%).
Curiosa la ricostruzione del percorso del premier Conte: nel governo gialloverde aveva un gradimento pari al 26% (era del tutto sconosciuto) per poi passare al 30%.
Il salto vero e proprio c'è stato grazie al matrimonio con il Partito democratico (39%); il picco l'ha raggiunto in occasione del lockdown. Questa seconda ondata tuttavia ha fatto invertire bruscamente il trend positivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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