"Il conto della Brexit? A pagare sia Bruxelles"

Boris Johnson: «Assurdo chiederci 80 miliardi». L'ipotesi del Telegraph: la Ue ne paghi 23

"Il conto della Brexit? A pagare sia Bruxelles"

Londra «Sarà l'Europa a doverci pagare se andremo via senza trovare un accordo». Era da tempo che Boris Johnson non regalava ai suoi fan una delle sue battute al vetriolo, da ministro degli Esteri si sarà tenuto un po' a freno. Ma eccolo di nuovo, entrare a gamba tesa nel dibattito sulla Brexit con un'intervista al quotidiano Daily Telegraph. Perchè, non solo Johnson non tenta di dialogare con l'Unione ma addirittura provoca. E all'ipotetica richiesta di 80 miliardi di sterline per il divorzio, replica con i toni di una moglie tradita: «Vedrete che pagherete voi». Questa cifra è assolutamente insensata - spiega al Telegraph e riferendosi ad una nota canzone degli Eagles spiega - il signor Junker deve pensare che l'Europa sia una specie di Hotel California dove puoi fare il check out senza però potertene mai andare. Ha torto marcio. Noi possiamo anche senza pagare un penny. Vogliono dissanguare questo paese con la loro fattura». Nei giorni scorsi lo stesso Telegraph aveva riferito che governo britannico era sicuro di aver diritto ad un pagamento di circa 9 miliardi per dei fondi trattenuti nel Fondo d'Investimento Europeo ed ad altri 14 miliardi in proprietà ed investimenti. «I presupposti perché a pagare sia Bruxelles ci sono: ci sono dei beni condivisi che abbiamo pagato per anni ed ora vogliamo sapere esattamente quanto valgono. Quindi sicuramente, la cifra di cui si sta parlando ora è assurda». Johnson, che si è sempre espresso a favore di un accordo separato e prioritario sui diritti dei migranti ora ha cambiato opinione: «Visto il modo in cui Bruxelles ha iniziato le trattative e lo stile con cui sembrano determinati a portarle avanti un accordo separato mi sembra difficile». Non esclude anche che la Russia tenti di interferire nelle prossime elezioni come è stata accusata di aver fatto in Usa. «Credo sia una possibilità reale - ammette Johnson - dopo quello che Putin ha fatto in America ed è chiaro che l'ha rifatto in Francia. Nei Balcani occidentali si è pronti ad ogni tipo di sordida impresa quindi dobbiamo essere vigilanti» Al giornalista che gli chiede se pensa che Putin sarebbe disposto ad aiutare Corbyn a vincere attraverso un attacco cibernetico Johnson risponde: «Putin vedrebbe con gioiail nostro Paese allontanarsi dagli Usa».

Ma le bufere non finiscono qui. Ian McEwan, uno dei maggiori romanzieri britannici contemporanei si è lasciato sfuggire una battuta di pessimo gusto.

Partecipando ad un evento a favore di un nuovo referendedum sulla Brexit ha detto «nel 2019 il Paese sarà più ricettivo all'opzione remain perchè ci sarano 2,5 milioni di nuovi giovani di età superiore ai 18 anni che saranno per restare mentre 1,5 milioni di vecchi, la maggioranza a favore dell'uscita, saranno entrati da poco nelle loro tombe». Durissime soprattutto le reazioni dei conservatori.

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