"Contro il separatismo degli islamici velo integrale vietato nei luoghi pubblici"

La deputata Kelany: "No alla mortificazione della donna". Il sottosegretario Delmastro: "Moschee più trasparenti"

"Contro il separatismo degli islamici velo integrale vietato nei luoghi pubblici"
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Stop al velo integrale nei luoghi pubblici e ai certificati di verginità per motivi non sanitari, pene più severe per i matrimoni combinati e trasparenza nei finanziamenti alle moschee e all'islam. Sono questi alcuni dei punti principali della proposta di legge contro il separatismo islamico avanzata da Fratelli d'Italia.

"Cancellare il volto di una donna significa mortificarla. C'è chi parla di scelta libera ma faccio fatica a credere che una donna voglia automortificarsi", spiega la deputata di origini italo-egiziane Sara Kelany, responsabile Immigrazione del partito. "La sinistra, accecata da un buonismo ideologico per paura di essere tacciata di islamofobia, da una parte grida al patriarcato e dall'altra tace su questi fenomeni intollerabili", aggiunge Kelany. Lo scopo della legge è quello di evitare la nascita "di enclave separate dove governa la sharia", sottolinea Kelany che, nel suo intervento, parlando della mancata intesa tra Stato e Islam, punta il dito contro l'Ucoii ricordando che "Hamza Piccardo una volta in tv disse che se un giorno i musulmani in Italia saranno abbastanza avrebbero fatto i tribunali sciaraitici". Secondo il responsabile del programma del partito, il deputato Francesco Filini, l'Italia "è una Nazione accogliente che difende il principio della libertà culturale e religiosa ma non può tollerare episodi frutto di estremismi che contrastano con il nostro sistema culturale e valoriale". Filini fa riferimento alle polemiche scaturite lo scorso febbraio quando a Monfalcone alcune ragazze erano entrate a scuola con il niqab ed erano state sottoposte a un riconoscimento preliminare, mentre a Rimini solo poche settimane fa una ragazza è stata costretta a sposarsi contro la sua volontà.

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro pone l'accento sulle norme riguardanti il finanziamento di luoghi di culto e dice: "È necessario tracciare i finanziamenti e comprendere da chi e da dove arrivano". Una legge che si rifà a quella già approvata nella laicissima Francia di Emmanuel Macron e che i proponenti definiscono di buon senso.

Il presidente dei deputati meloniani Galeazzo Bignami denuncia "una certa saldatura tra i livelli organizzativi che promuovono le manifestazioni pro-Pal e i soggetti di seconda generazione, rispondendo alla finalità che certa sinistra sta perseguendo di provare a intercettare quel consenso, nella prospettiva di concessione del voto, con un'operazione meramente elettoralistica utile a saldare contesti".

Non si sono fatte attendere la replica della comunità islamica.

"Vietare il velo integrale, che non equivale a vietare il velo in sé sottolinea l'Imam Massimo Abdallah Cozzolino - può rientrare in una logica di tutela della sicurezza. Ma una normativa in tal senso esiste già, quindi mi chiedo quale sia l'effettiva utilità di questa proposta".

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