Guerra in Ucraina

"Controffensiva iniziata". Kiev apre il fronte a Sud

Attacco a Bakhmut e Zaporizhzhia. Mosca: "Respinti". Zelensky nel Kherson allagato. Sos Aiea per la centrale

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L'Ucraina annuncia per la quarta volta in appena due settimane di aver fatto scattare la controffensiva. Il Washington Post, citando quattro fonti militari di Kiev, ha riferito che le truppe di Zaluzhny hanno intensificato attacchi in prima linea nel sud-est del Paese, includendo unità specializzate attrezzate con armi occidentali e addestrate in tattiche impartite dalla Nato. «Abbiamo aperto una fase della guerra volta a ripristinare la sovranità territoriale e a mantenere il sostegno occidentale», si legge. Altri due funzionari vicini a Zelensky hanno confermato all'emittente Abc News che è in corso una fase attiva di contrattacco. Persino il funzionario regionale filo-russo Vladimir Rogov, parla su Telegram di «operazioni su larga scala nella regione di Zaporizhzhia negli ultimi tre giorni». Il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Malyar, smorza i toni trionfalistici, limitando a spiegare che «le truppe russe sono attivamente sulla difensiva» nell'area intorno a Orikhiv (Zaporizhzhia) e nella località meridionale di Velyka Novosilka (Donetsk). Mentre un portavoce dello stato maggiore ucraino dice alla Reuters: «Non abbiamo tali informazioni. E non commentiamo fonti anonime». E la Cnn va controcorrente, spiegando che i soldati di Kiev si sono scontrati con una «forte resistenza» nel tentativo di infrangere le linee russe a est. Versione che combacia con quella di Shoigu a Mosca, che elogia il sostegno dell'elettronica nel conflitto. «La tanto pubblicizzata controffensiva di Kiev è disinformazione», commenta da Minsk Lukashenko.

Se davvero si tratta di qualcosa in più di un attacco routinario, si renderà necessaria la protezione del sito nucleare di Enerhodar (Zaporizhzhia), in una delle zone calde degli scontri. L'allarme viene lanciato dal direttore generale dell'Aiea Grossi, preoccupato per le conseguenze dell'esplosione della diga di Kakhovka che rifornisce acqua alla centrale. «È di vitale importanza contribuire a prevenire il pericolo di un incidente nucleare, visto che ci troviamo in un momento di maggiore attività militare nella regione». Il bacino della diga non più fornire acqua sufficiente per raffreddare i reattori. Lo ha riferito l'amministratore delegato di Ukrhydroenergo, Igor Syrota, affermando che «il livello dell'acqua è al di sotto del punto critico di 12,7 metri».

La situazione nelle regioni di Kherson, bombardata 24 volte, e Mykolaiv resta drammatica: i residenti non possono lasciare le città sulla riva sinistra del fiume Dnipro perché i russi non consentono spostamenti nelle zone non allagate e usano i civili come scudi umani. I media ucraini parlano di centinaia di vittime, ma non è ancora possibile stabilire il numero. Zelensky si è recato ieri a Kherson e Mykolaiv (dove non andrà invece Putin): «Sul posto stanno lavorando soccorritori e autorità. Stiamo fornendo agli abitanti acqua potabile e cibo. Ricostruiremo tutto», scrive su Twitter. Ma ci vorrà un anno e 5 miliardi di dollari. Al momento quasi 2.200 persone sono state evacuate, e più di 20mila sono senza elettricità, ma allarmano anche le migliaia di mine disperse nell'inondazione e le 150 tonnellate d'olio in mare. Secondo gli 007 di Kiev, la Russia si sta preparando a organizzare un attacco terroristico al suo sistema di trasporto del gas per incolpare l'Ucraina dell'evento e distogliere l'attenzione dal disastro della diga.

Nel 469º giorno di guerra, le forze ucraine guadagnano un paio di chilometri nell'area sud di Bakhmut, mentre i miliziani di Kadyrov sono stati immortalati tra autoblindati di fabbricazione cinese. E a proposito di armi, il ministero della Difesa ucraino fa sapere che inizierà a fabbricare missili con una portata di oltre 1.

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