Cultura e Spettacoli

Il coronavirus ha il suo Live Aid

Il coronavirus ha il suo Live Aid

Una volta c'erano Bob Geldof e gli stadi pieni. Adesso ci sono Lady Gaga e ciascuno a casa propria. L'altra notte è andato in scena in una strana mondovisione il Live Aid al tempo del Coronavirus. Si è chiamato One World: Together at home, l'ha lanciato Lady Gaga parlando all'Oms e ha raccolto una strabiliante quantità di artisti impegnati in esibizioni, appelli, semplici saluti. Obiettivo: non raccogliere fondi (già fatto) ma ringraziare chi sta dando vita e fatica per combattere la pandemia. In poche parole un evento storico che si ricorderà nel tempo.

Il primo piano di lettura è quello musicale: Rolling Stones enormi in You can't always get what you want, Paul McCartney quasi smarrito mentre cantava Lady Madonna al piano senza microfono, Jennifer Lopez un po' pretenziosa con una cover di Barbra Streisand, Beyoncé e Alicia Keys impegnate a sottolineare l'impatto dell'epidemia sulla popolazione afroamericana, Elton John innocuo nel giardino di casa, e Stevie Wonder con la stessa voce cristallina di mezzo secolo fa.

Ma ci sono altri piani di lettura. Intanto sono state invitate le ex First Lady Laura Bush e Michelle Obama ma non Melania Trump. Il concerto era «ispirato» all'Oms, Donald Trump ha appena tagliato i fondi all'Oms «filocinese» e quindi si è preferito declinare l'invito all'attuale primadonna della Casa Bianca. Come spesso accade, anche stavolta la musica pop ha preso una strada politica ben chiara. Il secondo piano è quello degli assenti. Nel cast mancavano super nomi come Springsteen, Madonna, U2 o altri che si spendono spesso (talvolta troppo) per cause umanitarie più velleitarie che concrete. Infine c'è quello che Lady Gaga (sempre più nel ruolo carismatico di Bono) ha definito «essere cittadini del mondo». Questo evento è stato visibile in tv ma anche in streaming su tante piattaforme a tutte le ore diventando davvero trasversale e, forse, uno dei primi esempi di musica per tutti a tutte le ore e a tutte le latitudini. Infine il riflesso «domestico». La parte clou è stata trasmessa in diretta da Raiuno e da Radio2 (ed è tuttora visibile su Raiplay) dalle 1.47 alle 4 circa tra sabato e domenica. Conducevano Fabio Canino, bravo e ìnformato, ed Ema Stokholma agghindata (troppo) a festa e autrice di memorabili gaffe come quando ha annunciato la «reunion dei Rolling Stones». Bisognerebbe informarla che la band è attiva dal 1962 non si è mai sciolta. O forse basterebbe che di musica (come di qualsiasi altra cosa) parlasse solo chi è informato.

In fondo, non è chiedere troppo.

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