Coronavirus, Rampelli si ribella alla Ue: via bandiera da ufficio della Camera

Il deputato di Fdi, e vicepresidente della Camera, ha tolto la bandiera della Ue e ha issato il Tricolore come protesta contro l’Europa che nega aiuti ai Paesi in difficoltà per il coronavirus

Coronavirus, Rampelli si ribella alla Ue: via bandiera da ufficio della Camera

Via la bandiera della Ue dall’ufficio della Camera dei deputati. Il gesto di protesta non è stato compiuto da qualche sovranista o euroscettico a cui non è piaciuta l’azione di Bruxelles in questo tempo segnato dall’emergenza coronavirus ma è stato portato a termine addirittura dal vicepresidente della Camera, e deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.

Un gesto politico dal fortissimo valore simbolico, anche in considerazione del ruolo istituzionale ricoperto dallo stesso onorevole. Un atto che potrebbe provocare conseguenze ad una Europa litigiosa e senza una linea comune neanche in questo di emergenza sanitaria. Rampelli, munito di mascherina e guanti bianchi si è autoimmortalato in un video, poi postato su Facebook mentre rimuove la bandiera blu dell’Unione Europea e issa il Tricolore italiano. Un gesto con pochi precedenti, quello del deputato di Fdi, che dà voce al sentimento eurocritico, e antitedesco, che sta montando in Italia.

Un atto di protesta nei confronti della Ue dopo l’esito negativo del Consiglio Europeo che ha negato i Coronabond e la mutualizzazione del debito agli Stati come l’Italia più duramente colpiti dal coronavirus.

La Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, a parte belle parole cariche di retorica fino ad ora non ha fatto granché. Senza dimenticare la Christine Lagarde, presidente della Bce, che con le sue dichiarazioni qualche settimana fa hha creato panico sui mercati. "Uniti nelle diversità" è il motto della Ue. Anche queste belle parole. Ma alla prova dei fatti, l’Europa mostra di non esserci.

"Forse ci vediamo dopo. Forse", sono state le poche ma incisive parole pronunciate da Rampelli nel video mentre ripiega la bandiera blu. Al suo posto, nell’ufficio di presidenza, ora troneggia il Tricolore. Lo stesso Rampelli, ad inizio legislatura, aveva presentato un progetto di legge per abrogare l’obbligo di esporre la bandiera Ue negli uffici pubblici. Chissà forse quella bandiera stellata potrebbe sparire per sempre.

Poco prima di questo gesto, il deputato di Fdi ospite a Sky Tg 24 aveva affermato: "A seconda di come sarà affrontata questa crisi, l’Europa ci sarà o non ci sarà. Il problema non è il pericolo di eventuali nazionalismi come dice il premier Conte, ma se riuscirà a contenere la crisi sanitaria ed economica. Allora sì che avrà ragion d’essere e diventare un soggetto protagonista tra il gigante americano e quello asiatico". Al contrario, ha aggiunto Rampelli, "se pensa di cavalcare l’emergenza per mettere in ginocchio nazioni come l’Italia o altri Stati dalle economie più fragili, allora per l’Europa non ci sarà futuro. Questa Europa ha approfittato della debolezza politica dell’Italia nei decenni per varare Trattati per noi insostenibili, che ora vanno riconfigurati perché l’Italia ora c’è e non è disposta a fare il cameriere mentre altri pasteggiano con l’aragosta, nascondendo il debito atomico come fanno Francia e Germania, cioè i costi non conteggiati per la messa in sicurezza delle centrali nucleari, oppure ignorando il parametro del risparmio privato, su cui noi primeggiamo".

Il deputato ha concluso il suo intervento lanciato un ulteriore avvertimento ai Paesi del Nord: "Le nostre proprietà e i nostri risparmi coprono abbondantemente il debito pubblico e questa è una ragione sufficiente per non farlo pesare come i paesi del nord Europa pretenderebbero. Per colonizzarci economicamente".

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