Condannato in Appello (la pena passa dai 15 anni di carcere inflitti in primo grado nel 2014 a 12 anni e sei mesi) l'ex pm di Taranto Matteo Di Giorgio. Il magistrato - sospeso dal Csm - era a processo con altre sei persone ed era accusato di concussione e corruzione. Nel novembre 2010 finì ai domiciliari su richiesta del pm di Potenza Laura Triassi. La vicenda che ha portato, in attesa di un giudizio definitivo, a una condanna con pochi precedenti a carico di un magistrato nasce nei primi anni 2000 da una faida politico-giudiziara tra Di Giorgio e il suo nemico storico Rocco Loreto, ex sindaco di Castellaneta ed ex senatore Ds.
Secondo le accuse, l'allora pm era impegnato più o meno direttamente nella politica della cittadina pugliese, vicino al centrodestra, e faceva un «consolidato uso personale della giustizia» - si legge nell'ordinanza di custodia cautelare del gip Gerardina Romaniello - per ottenere favori o danneggiare gli avversari politici. Di Giorgio ha sempre ribattuto di essere vittima di un sistema di potere composto da magistrati, uomini di partito e delle forze dell'ordine. CBas- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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