Cosa pensa Grillo di Orban?

Il M5s compatto vota a favore delle sanzioni contro il premier ungherese. Ma Grillo lo ha difeso ed elogiato

Cosa pensa Grillo di Orban?

Cosa pensa Beppe Grillo di Orban? Sarebbe utile, financo allo stesso Movimento 5 Stelle, capirlo. Sarebbe utile anche per fugare ogni dubbio sui giudizi altelenanti e contrapposti che lo stesso Grillo ha esternato in passato. In un post del novembre 2013, l'Ungheria veniva definita "nuovo fascismo" e "il governo di estrema destra" veniva tacciato di aver "stilato una lista nera di personalità che avrebbero fornito ai media stranieri informazioni contro l’immagine dell’Ungheria".

E ancora, continuava Grillo, "Viktor Orban, il primo ministro, ha cambiato la Costituzione minando l’indipendenza della Banca centrale, l’autonomia della magistratura e dell’autorità garante della privacy e ha come obiettivo la Grande Ungheria nazionalista. Quali sono le cause della nascita dei nuovi fascismi? Chi sono i veri responsabili? Chi ha tradito la democrazia?".

Passati due anni, però, la musica cambia. E gli unici scritti su Orban sono semplicemente degli elogi. Nel settembre 2015, Grillo condive un articolo sul blog nel quale viene ribaltato il suo pensiero precedente.

"Se c’è un Paese che gode di cattiva stampa, giusto per non dire diffamazione, quello è l’Ungheria. E quando non è presente un articolo costruito per parlarne in termini negativi allora è silenzio totale. Tutti i giornali “progressisti” (ma anche quelli cosiddetti di centro-destra), come qui la solita Repubblica, o il Corriere, o altrove il N.Y.T., l’Economist, la Bild-Zeitung, le Figarò, l’Humanitè ecc…se scrivono un articolo è solo di critica se non proprio per calunniare. E non è certo un caso", si legge. E poi l'articolo elenca una serie di successi ottenuti dal premier ungherese, tra i quali la riforma della Banca centrale, la tassazione nei confronti delle multinazionali, la riduzione della flat tax al 15%, gli aiuti alle Pmi, l'abbassamento dei tassi di interesse e del costo delle tariffe dei servizi e la nazionalizzazione delle banche. Il tutto rispettando gli "obblighi" dell'Unione Europea e smentendo previsione di default.

Sempre nello stesso mese, Grillo rincarava la dose con un altro post in cui puntava il dito contro la Merkel e difendeva Orban. Il titolo era chiaro: "Merkel, apri le porte o chiudi la bocca". Una dura accusa nei confronti della Cancelliera tedesca rea di aver "mentito e illuso migliaia di profughi e gettato l'Ungheria nel caos". Poi l'appello: "Adesso, Frau Merkel, basta dichiarazioni sconclusionate e utilizzi la sua influenza per modificare il Regolamento di Dublino come proposto da più di un anno dal M5S, oppure apra le porte a tutti sul serio. La misura è colma".

Ora, la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo ha dichiarato in questi giorni che "per noi Orban, Macron, Merkel e Junker sono fatti della stessa pasta.

Hanno lasciata sola l'Italia perché non aprono i loro porti e non accettano i ricollocamenti dei migranti". Stesso pensiero espresso da Di Maio ("Dico no ai fili spinati") e da Di Battista, secondo il quale "le politiche migratorie di Orban vanno contro gli interessi italiani". Beppe Grillo adesso la pensa come loro?

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