Coronavirus

Covid, il contagio non cala ma venerdì l'Italia riapre

Nuovi casi a quota 60mila. Il ministero precisa: le norme sulla quarantena restano in vigore

Covid, il contagio non cala ma venerdì l'Italia riapre

Venerdì primo aprile l'Italia riapre quasi tutto il Paese nonostante il Covid che ieri ha fatto segnalare 59.555 nuovi contagi e un lieve incremento di terapie intensive e ricoveri. La curva, altalenante ma non preoccupante, permette molte concessioni come far tornare al lavoro anche chi si è rifiutato di vaccinarsi e ha già perso tre mesi di stipendio. Sempre da venerdì il green pass rafforzato va quasi in soffitta mentre resiste quello base (che si ottiene con un tampone antigenico valido 48 ore oppure molecolare valido 72 ore) ancora per un mese. Dal primo maggio, infatti, si potrà stare liberamente all'aperto e al chiuso senza avere il green pass.

L'unica stretta su cui ancora non si getta la spugna è l'obbligo di quarantena per i positivi. Se nel decreto sembrava ci fosse uno spiraglio per accorciare i tempi dell'isolamento, la precisazione del ministero della Salute arriva tempestiva per dire no. Dunque, l'isolamento è di sette giorni come minimo per chi è infetto oppure di dieci per i non vaccinati e per chi non ha la terza dose o ha fatto la seconda dose da più di 120 giorni. Isolamento che cessa solo dopo aver trasmesso l'esito del tampone negativo, anche con modalità elettroniche, al dipartimento di prevenzione territorialmente competente del referto.

In realtà la precisazione doverosa è quasi inutile. Omicron 1 o 2, quando infetta, resiste nell'organismo almeno una settimana anche per chi ha già fatto due dosi e un booster di vaccino. Quindi, circolari a parte, si sta in casa quanto serve per diventare negativi al virus. I contatti stretti con i positivi, invece, possono circolare liberamente ma hanno l'obbligo di indossare (al chiuso o in presenza di assembramenti) la mascherina Ffp2 per dieci giorni dall'ultimo contatto.

Il resto delle aperture è contenuto nel decreto di cessazione dello stato di emergenza.

Lavoro Tutte le categorie di lavoratori dal primo aprile potranno entrare al lavoro con il green pass base, che si ottiene con il tampone negativo. Ma la sospensione dall'incarico e dallo stipendio resta ancora come sanzione solo per medici, infermieri e personale delle Rsa fino al 31 dicembre.

Ristoranti e bar Si potrà entrare senza certificato verde nei bar e nei ristoranti solo all'aperto e dal 15 aprile anche al chiuso. I turisti stranieri invece potranno mangiare nei bar e nei ristoranti al chiuso mostrando un tampone negativo antigenico (valido 48 ore) e molecolare (valido 72 ore).

Negozi Basta certificato verde ma solo mascherina obbligatoria per entrare nei negozi, andare dal parrucchiere, in banca, alle poste o negli uffici pubblici.

Cinema, teatri e stadi Per lo stadio la capienza è al 100% e servono solo il green pass base e la mascherina Ffp2. Per cinema, teatri, sale da concerto ed eventi sportivi al chiuso, serve ancora il green pass rafforzato per aprile mentre dal primo maggio il certificato non è più richiesto e cade l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2.

Discoteche Mentre la capienza è ormai del 100%, fino a maggio serve però il green pass rafforzato e pure la mascherina.

Trasporti Fino al 30 aprile per salire su autobus e metropolitane, aerei, treni e navi, pullman, pulmini scolastici, funivie, cabinovie e seggiovie serve la mascherina e il green pass base.

Dal primo maggio non sarà richiesto alcun certificato e non sarà più obbligatorio indossare la mascherina Ffp2.

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