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Crisi idrica, Roma senz’acqua ma c’è chi ancora la sperpera

Mentre 1.500.000 romani si preparano al razionamento dell'acqua potabile, gli autolavaggi irregolari della Capitale continuano a sperperarla

Crisi idrica, Roma senz’acqua ma c’è chi ancora la sperpera

Sapevate che per lavare un’autovettura occorrono circa 150 litri d’acqua, mentre per un camion ne servono circa 600? Moltiplicate queste informazioni per le centinaia di impianti di autolavaggio di Roma dove, ogni giorno, vengono tirati a lucido migliaia di veicoli.

In tempi di straordinaria siccità come quelli odierni, con la Capitale che rischia il razionamento dell’erogazione dell’acqua, desta rabbia e sgomento scoprire che, contravvenendo alle disposizioni comunali, molti autolavaggi irregolari si servano ancora di preziosa acqua potabile per la pulizia delle vetture. Sperperando quell’oro blu che – con Comune e Regione ai ferri corti – in proiezione futura (a partire dal prossimo venerdì secondo i tecnici Acea) potrebbe esser negata a 1.500.000 romani.

Sulla questione, già ad inizio mese, il sindaco era stato chiamato ad interessarsi. “In questo periodo di notevole calo delle risorse idriche – scriveva in una mozione il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Francesco Figliomeni – è necessario regolamentare l’uso dell’acqua, eliminando gli sprechi e limitandone il consumo, al fine di garantirla soprattutto per i normali usi domestici e sanitari”.

Sindaco e giunta erano stati così sollecitati ad attivarsi presso il Comandante della Polizia Municipale ed, eventualmente, anche presso il Prefetto di Roma per far impartire tutte le direttive necessarie a incentivare un controllo capillare degli autolavaggi romani. A partire proprio da quegli impianti che si trovano sotto gli immobili adibiti ad abitazione civile che, prosegue Figliomeni, “anche per quanto riguarda gli aspetti tecnico-analitici, quali idoneità degli scarichi e corretta omologazione dei depuratori, sono carenti”.

Ma un piano di verifiche dell’uso indiscriminato dell’acqua potabile e delle altre violazioni denunciate, a quanto ci risulta, non è mai stato attivato. Si è invece preferito minacciare la maldestra chiusura di qualche fontanella.

Il resto, purtroppo, è cronaca di oggi.

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