Csm, 456 emendamenti contro la riforma: rispunta il sorteggio

Csm, 456 emendamenti contro la riforma: rispunta il sorteggio

I partiti bombardano la riforma Cartabia del Csm a colpi di emendamenti. In commissione Giustizia della Camera dei deputati piombano 456 sub-emendamenti, che vanno ad aggiungersi agli emendamenti già depositati per il testo originario della riforma Bonafede (le modifiche approvate dal governo Draghi sono contenute in emendamenti): un totale di 700 emendamenti che rischiano di far saltare la riforma del Csm su cui il presidente del Consiglio Mario Draghi ha assicurato (al momento dell'approvazione in Cdm) di non volere chiedere il voto di fiducia. «Lunedì sera faremo un ufficio di presidenza per stabilire i prossimi passaggi» - spiega il presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni. Nel dettaglio i 456 subemendamenti sono così suddivisi: 60 della Lega, 68 di Azione, 52 di Forza Italia, 45 di FdI, 38 M5s, 27 del Pd e poco meno di 100 del Misto. Forza Italia non molla su due punti: separazione delle carriere e stop definitivo alle porte girevoli tra politica e magistratura. «I magistrati non eletti, ma nominati per ruoli politici come quelli di ministro, sottosegretario o assessore, non devono poter rientrare in magistratura. È una delle proposte con cui Forza Italia punta a modificare la riforma del Csm con uno dei subemendamenti depositati oggi in commissione Giustizia alla Camera spiega il capogruppo azzurro in commissione, Pierantonio Zanettin. Altra proposta azzurra è il sorteggio temperato per il Csm: un sistema elettorale basato su collegi plurinominali e con l'applicazione del meccanismo del «miglior terzo». Tra le opzioni la soppressione della possibilità di collegamenti - quali le liste - fra candidati e gruppi di candidati. Anche i sub emendamenti dei Cinque stelle chiedono lo stop definitivo delle porte girevoli. Sull'elezione del Csm da segnalare la proposta di introdurre il sorteggio come legge elettorale per eleggere il futuro Csm. Non solo per i candidati, ma addirittura pure per gli elettori: è un emendamento a firma della leghista Giulia Buongiorno. Molto attivo il partito (Azione) di Carlo Calenda: «Abbiamo presentato una serie di proposte su temi fondamentali quali, tra le altre, responsabilità civile e disciplinare, serie valutazioni di professionalità, stop ai fuori ruolo, no ai passaggi di funzioni da Pm a giudice e viceversa, stop effetti o alle porte girevoli» avverte Enrico Costa, parlamentare di Azione.

Il Pd insorge: «Dal punto di vista politico, non è tanto la quantità di subemendamenti a preoccupare ma un altro aspetto: la riforma può e deve essere migliorata. Ma non può essere stravolta», commenta all'Ansa Walter Verini, relatore sulla riforma del Csm.

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