Berlusconi torna nella tv ospite di Fabio Fazio su Raitre. Berlusconi ha raccontato la sua esperienza col virus. «Ho capito e condiviso la sofferenza di tanti malati e di tante persone angosciate per la malattia dei propri cari - ha esordito nell'intervista telefonica -. Non posso dire di stare bene, mentre intorno a noi c'è lo spettacolo del dolore, dei lutti, della crisi, che per tante famiglie e tante imprese può significare la rovina, la fame per tanti italiani. Nessuno può dire di stare bene, di sentirsi bene dentro questa tragedia collettiva».
Tragedia che può essere superata soltanto con il contributo di tutti, spiega Berlusconi. «Sono stato tra i primi - ricorda il Cavaliere - a dire che nell'emergenza ci si stringe intorno alle istituzioni. Le polemiche politiche ora vanno messe da parte. È necessario fare quello che il presidente Mattarella chiede da mesi e cioè mettere insieme le migliori risorse del Paese, non solo della politica, ma dell'economia, dell'impresa, della cultura, della scienza, per affrontare una situazione straordinaria. Vorrei però che non si riducesse tutto ciò al solito teatrino della politica: un cambio di maggioranza oggi non è né possibile né desiderabile». Si fuga così qualsiasi dubbio sulle intenzioni politiche di Forza Italia che resta ancorata all'alleanza di centrodestra. L'unità del Paese si fa unendo le forze e col dialogo, non cambiando maggioranze o di ministri.
Il presidente azzurro ha anche giudicato favorevole l'idea di differenziare i gradi di chiusura delle attività e delle città in base ai parametri forniti dal Comitato tecnico scientifico. «Giusto applicare norme più restrittive alle situazioni più gravi». Berlusconi ha anche preso le distanze da quelle critiche al governo e segnatamente al ministro Speranza da governatori e amministratori locali. «Collocare una regione in zona rossa non è una punizione, è un atto di salvaguardia della salute dei cittadini». «Quello che vorrei - ha però aggiunto - è maggiore chiarezza sui criteri che sono stati usati per definire le diverse zone. È sorprendente per esempio che la regione Campania sia in zona gialla, nonostante la situazione sembri molto grave. Grave fino al punto che lo stesso governatore De Luca nei giorni scorsi chiedeva la chiusura totale».
Dall'alto della sua esperienza a Palazzo Chigi, Berlusconi ha confermato che non è facile gestire simili emergenze. Però non è il momento questo dello scontro frontale. «Per discutere sul passato ci sarà tempo ad emergenza finita. Certo su una cosa non posso tacere. Da tempo, dall'inizio dell'estate, avevo messo in guardia sul rischio di una nuova ondata del virus in autunno, un'ondata che era stata prevista da molti esperti. Eppure l'Italia si è fatta trovare ancora una volta impreparata». Il Cavalieri ha anche ammesso la differenza di atteggiamento con gli alleati durante la prima ondata sull'uso delle mascherine («Se la pensassimo nello stesso modo saremmo un partito solo».
E alla domanda diretta: «cosa avrebbe fatto», il leader azzurro non ha esitato. «Avrei varato una azione per la raccolta di tamponi di massa - ha detto -, nel quadro di una strategia rigorosa di sorveglianza attiva; non avrei chiuso un occhio sugli assembramenti, avrei effettuato controlli massicci e sanzionato le violazioni; avrei mantenuto la promessa di creare 3.500 nuovi posti di terapia intensiva». Berlusconi ha poi criticato la gestione degli indennizzi («insufficienti e in grave ritardo»), tornando a chiedere una moratoria fiscale per difendere partite Iva e imprenditori.
Il leader azzurro
difende la sua preferenza per Biden, a dispetto degli alleati che appoggiavano Trump, pur ricordando che il presidente uscente ha fatto molto sul piano fiscale e per il rilancio dell'economia ma «ha pagato la sua arroganza».
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