Roma Sette righe, un articolo solo, e forse l'attentato di Londra a giugno poteva essere evitato. «Se la nostra proposta di legge fosse stata già in vigore - spiega Anna Maria Bernini, avvocato e senatrice di Forza Italia - Youssef Zaghba sarebbe stato bloccato. Sul suo telefonino infatti era stato trovato materiale inneggiante all'Isis e alla violenza. La polizia lo seguiva, lo aveva pure fermato all'aeroporto di Bologna, ma siccome di fronte alla cyber-terrorismo c'è un buco, i magistrati non hanno trovato nella loro cassetta degli attrezzi lo strumento giusto e hanno dovuto rilasciarlo. E lui ha preso un altro volo». Ora, con un ddl che introduce il reato di propaganda terroristica, Fi prova a tappare quel buco.
Oltre alla Bernini, il testo è firmato dal capogruppo Maurizio Gasparri. «Ormai - dice - il terrorismo colpisce con ogni mezzo e la rete è il più veloce. I grandi gruppi, Facebook, Twitter e gli altri, devono responsabilizzarsi e anche il governo deve cambiare passo perché finora ha dato risposte tardive e insufficienti. Spero quindi che la smettano di perdere tempo con lo ius soli, inutile e controproducente, e appoggino questo provvedimento che, attenzione, non è minimalista, anzi può tagliare le comunicazioni tra i radicali».
La proposta riprende una direttiva europea dello scorso marzo che contempla tre nuove tipologie di reato, «proselitismo, istigazione, incitamento», e prevede la reclusione da due a sei anni per coloro che detengono o diffondono materiale di propaganda terroristica o di promozione di azioni terroristiche. Il giro di vite nella lotta al fondamentalismo che utilizza il web per fare nuovi adepti, per la Bernini, sarebbe utilissimo a togliere l'acqua all'eversione internazionale a sfondo religioso. «Vogliamo dare ai giudici gli strumenti per intervenire. La rete oggi non è democratica, è anarchica, e consente proselitismo e radicalizzazione». L'idea è di fare come nella guerra contro la pedo-pornografia, creando un algoritmo che riesca a raccogliere tutto il materiale filo-terroristico che gira tranquillamente on-line.
Quella che si vuole colpire è «l'attività consapevole», non i siti aperti per sbaglio, gli spam occasionali. «Ci sembra insomma - conclude la Bernini - una proposta efficace e di buon senso.
Con questa legge è possibile rendere innocui possibili candidati a compiere stragi». Forza Italia, che conta in un'ampia convergenza bipartisan, è disposta pure a far inglobare il ddl in un testo governativo più ampio. «La sicurezza è materia trasversale, non è di destra o di sinistra».
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