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Ddl Zan, Forza Italia svela il gioco: "Quello di Letta è stato un bluff"

Il Ddl Zan naufraga e Forza Italia, attraverso le parole del senatore Andrea Cangini, svela il gioco di Enrico Letta. "Ora si discuta davvero"

Ddl Zan, Forza Italia svela il gioco: "Quello di Letta è stato un bluff"

Il Ddl Zan è naufragato in Senato con il voto di oggi. Il senatore Andrea Cangini, esponente di spicco di Forza Italia, pensa che in realtà, adesso, potrebbe iniziare una vera discussione nel merito di un provvedimento legislativo che non presenti vizi di natura ideologica, nel senso politico dell'espressione. Il fatto che Enrico Letta non abbia voluto dialogare, per il senatore forzista, rappresenta la vera sostanza di quanto messo in campo dal segretario del Partito Democratico: un "bluff", secondo la lettura del parlamentare. E c'è anche una riflessione sul comportamento dei parlamentari cattolici.

Senatore Cangini, il Ddl Zan è naufragato. Di chi è la responsabilità?

"Contesto la domanda. Il ddl Zan non è naufragato, ma si sono fortunatamente create le condizioni perché possa essere davvero discusso nel merito. Cosa che avverrà, perché tutti hanno interesse a concludere l’iter di una legge senza pregiudizi e soprattutto senza farne una battaglia ideologica".

Letta non ha mai voluto dialogare con Fi. Eppure l'apertura c'era stata...

"I fatti dimostrano che quello di Enrico Letta è stato un bluff. Non ci si dichiara disposti alla mediazione chiedendo contemporamente a chi ha opinioni diverse dalle proprie di rinunciare agli strumenti parlamentari utili farle valere. La verità è che Letta ha cercato lo scontro, e lo ha perso”

Oggi, in Aula, Zanda ha criticato il "voto segreto". La Casellati poi è salita in cattedra...

“La presidente Casellati ha ragione. Dal voto su quella che formalmente era una questione procedurale sarebbe disceso il merito di una legge profondamente divisiva. Concedere il voto segreto è stato un modo per tutelare la libertà del parlamentare rispetto al merito della legge. Libertà messa a rischio dal marchio di infamia che un dibattito ideologico appone a chiunque osi esprimere opinioni diverse rispetto al pensiero unico dominante della sinistra".

Però una legge contro l'omotransfobia potrebbe servire. Conviene?

“Tanti per cominciare questa legge non nasce per ampliare i diritti, ma per introdurre aggravanti penali. Andrebbe bene, se non la si fosse voluta snaturare introducendo all’articolo 1 il concetto di identità di genere percepita, contestato persino da Arcilesbica, e all’articolo 7 l’obbligo di celebrare la giornata mondiale contro l’omotransfobia in tutte le scuole, anche in quelle cattoliche. Ma a mio avviso l’articolo più controverso è il quarto, quello che punisce penalmente atti cosiddetti discriminatori. Un reato di opinione. Io non lo penso affatto, ma credo che un liberale debba difendere la libertà di espressione di chi ritiene che l’omosessualità sia confronatura o amenità del genere".

Voto importante quello di oggi, magari pure in vista della partita per il Colle. Oppure no?

"Ma no, non credo. La partita del Quirinale risponde a tutt’altre logiche. Certo è che il Pd di Letta la affronterà reduce dalla sconfitta sulla Zan piuttosto che dalla vittoria alle amministrative…".

Crede che i cattolici del Pd oggi abbiano avuto qualche difficoltà?

"Possibile. Mi chiedo, ad esempio, come abbiano realmente votato i senatori renziani…".

La compattezza di Forza Italia, a questo giro, è stata decisiva.



“Forza Italia è un partito di solida cultura liberale, e lo abbiamo dimostrato col voto di oggi nonostante la retorica, falsa, ma efficace, che trasforma chiunque abbia delle riserve di principio in un mostro retrogrado ed omofobico".

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