Da Meloni a Berlusconi, De Benedetti è nervoso e spara sul centrodestra

L'imprenditore va all'attacco: "La Meloni è la più camaleontica, il suo trasformismo è inaccettabile. Berlusconi presidente del Senato? Peggio dei servizi sociali"

Da Meloni a Berlusconi, De Benedetti è nervoso e spara sul centrodestra

A sinistra il nervosismo regna sovrano. I sondaggi prospettano una vittoria del centrodestra e anche una mera previsione basta per mandare in agitazione il fronte rosso. A mostrarsi insofferente è anche Carlo De Benedetti che, evidentemente infastidito dall'ipotetico trionfo elettorale del centrodestra, è passato all'attacco e non ha risparmiato aspri giudizi sul piano personale degli esponenti della coalizione.

De Benedetti attacca Meloni

L'imprenditore ha approfittato del suo intervento in video collegamento al festival della tv di Dogliani per sferrare un duro attacco a Giorgia Meloni, definita "il più camaleontico personaggio politico". "Il suo trasformismo è inaccettabile", è la tesi di De Benedetti. Che subito dopo ha rincarato la dose e si è espresso sulla solita teoria del fascismo: "Ha una storia di assoluta fedeltà alla fiamma tricolore. Ha le sue radici nel post fascismo, nella fiamma, nessuno crede che si sia trovata sulla strada di Damasco".

L'imprenditore non si è accontentato e ha sentito la necessità di sferzare la leader di Fratelli d'Italia sulle ultime posizioni espresse: a suo giudizio non sono credibili le dichiarazioni sull'attenzione ai conti pubblici e sulla fedeltà all'alleanza con gli Stati Uniti. "Il suo è un imbellettamento di tipo politico che lascia sbalorditi e increduli. Adesso fa la mammoletta, ma scherziamo?", ha aggiunto.

La "profezia" sul Cav

Nell'intervento di De Benedetti ha trovato spazio anche una sorta di profezia sul conto di Silvio Berlusconi, dicendosi convinto che il Cavaliere avrebbe pronta una sorpresa che giudica positiva: "Sarà lui a far saltare la coalizione di centrodestra". Forse l'imprenditore dimentica che è stato proprio il leader di Forza Italia a ricoprire il ruolo di federatore della coalizione: il Cav proprio di recente ha ribadito che la presenza della formazione azzurra è indispensabile per governare ed è garanzia dei valori garantisti, europeisti, cristiani e liberali.

De Benedetti non ha risparmiato ulteriori giudizi al veleno sull'ipotesi che Berlusconi possa ricoprire l'incarico di presidente del Senato. Il numero uno forzista ha già smentito, ma l'imprenditore si è affrettato a commentare: "Voi lo vedete seduto per ore a dare la parola si senatori? L'idea che faccia il presidente del Senato sarebbe una punizione peggio dei servizi sociali di Cesano Boscone".

Il monito a Letta

Infine De Benedetti ha criticato la linea politica adottata da Enrico Letta durante questa campagna elettorale: il segretario del Pd voleva un campo largo ma alla fine è rimasto solo con i partitini di sinistra, escludendo dunque il Movimento 5 Stelle e Azione-Italia Viva.

Per l'imprenditore si tratta di un "errore clamoroso": a suo giudizio il Partito democratico avrebbe dovuto fare un'alleanza non politica ma elettorale con Giuseppe Conte, visto che la legge elettorale in questione

premia le coalizioni. "Letta si presenta ai nastri di partenza con handicap totale. Non saranno i voti di Di Maio o Fratoianni che salveranno il centrosinistra dalla sconfitta", è la previsione di De Benedetti.

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