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De Luca contro i contestatori: "Riposatevi, andate al mare"

Dopo il caso di Portici e i fischi a piazza del Plebiscito a Napoli, De Luca assicura: "Sono geneticamente indifferente alle intimidazioni, perdete tempo"

De Luca contro i contestatori: "Riposatevi, andate al mare"

Dopo la contestazione a Piazza del Plebiscito e il video che lo ritrae a battagliare con un gruppo di disoccupati a Portici, Vincenzo De Luca manda un “consiglio” a chi lo fischia: “Se pensate di intimidirmi, perdete tempo: andate al mare”.

Nel consueto appuntamento televisivo del venerdì a Liratv, il governatore della Regione Campania torna sugli avvenimenti della settimana e attacca a muso duro anche gli avversari politici: “Io parlo dei fatti. Non faccio, ogni settimana, una polemica inventata per nascondere l’incapacità amministrativa. Le polemiche le fanno quelli che non fanno niente e hanno bisogno di darsi un ruolo dicendo bestialità. Il metodo della polemica è il metodo dei cialtroni. Chi fa il pallista di professione, non potrà fare altro che inventarsi una scusa al giorno per nacondere la propria incapacità amministrativa. Noi sommessamente parliamo di altro”.

E quindi torna sui fatti di Portici: “Non erano lavoratori socialmente utili – dice Vincenzo De Luca -, era un gruppo di disoccupati che si chiama 7 novembre. Non so perché hanno scelto quel nome che non mi sembra beneaugurante, il mese non è che lo sia. Comunque sia, questi sono miei amici che mi vengono a salutare dovunque io vada, non so se c’erano anche loro a Piazza Plebiscito a fare ammuina mentre io esprimevo il cordoglio per i morti di Londra e la solidarietà di Napoli e della Campania per i feriti e le famiglie delle vittime”.

Quindi aggiunge: “Ci sono gruppetti che vanno in giro per le piazze di Napoli a fare sempre ammuina, blocchi. È un’altra cosa di cui dovremmo liberare Napoli che è l’unica città del mondo dove abbiamo un blocco stradale o un comitato in movimento ogni mattina. Vogliamo farla finita con gruppi, liste e sottoliste che si trascinano di padre, in figlio e nipote. Basta con le battaglie per l’assistenza, basta con le sacche di precariato su cui si costruiscono clientele politiche. La Regione Campania di oggi vuole fare battaglia per il lavoro vero. E se qualcuno immagina di fare ammuina, di intimidire e aggredire perde tempo.

Per mie caratteristiche genetiche – avverte il governatore - se pensate di intimidirmi perdete tempo: adesso arriva l'estate, andate a farvi i bagni, riposatevi. Non faremo nulla che continui la storia di questi decenni di serbatoio di precariato per ragioni di clientale politica che qualcuno continua ad alimentare”.

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