Treno deragliato a Lodi

De Micheli difende il treno: "È sicuro"

Il ministro: «Lo userò con mio figlio». Mattarella: va fatta piena luce

De Micheli difende il treno: "È sicuro"

Roma Il ponte, le frane, i terremoti, adesso pure il Frecciarossa, il treno superveloce, il fiore all'occhiello, il gioiello della tecnologia del Belpaese. C'è un'Italia che cade letteralmente a pezzi, un rete che si strappa, una soglia di pericolo e di allarme sociale che sta per essere superata. Giuseppe Conte, al Senato, ammette che bisogna fare di più, subito. «Un pensiero ai macchinisti e un grazie alle squadre di soccorso. Lo Stato deve garantire la sicurezza dei trasporti e delle infrastrutture, perché la manutenzione è un diritto dei cittadini. Su questo il governo garantisce la massima priorità. E gli inquirenti stanno indagando».

La linea è chiarire, intervenire, rassicurare. Togliere presto qualunque ombra dall'alta velocità, un'eccellenza del Paese. Poteva essere una carneficina, dicono a caldo gli esperti, l'ennesima tragedia italica. Ma se nei palazzi romani la grande paura è passata, l'allarme no. Sergio Mattarella esprime il suo «cordoglio per altre due vittime sul lavoro» e chiede all'esecutivo di «fare piena luce sulla dinamica del grave incidente», perché, ammonisce, «serve sicurezza nei trasporti».

Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture, si precipita a Livraga per rendersi conto della situazione. Niente panico: «Il Frecciarossa - spiega - è un mezzo sicuro, già domani io salirò sul treno con mio figlio per tornare a casa». Nessun processo sommario: «Non abbiamo ancora informazioni sufficienti sulle ragioni di quanto è successo, ma voglio invitare tutti a non lasciare spazio a pericolose fantasie e a ricostruzioni fantasiose». Come ad esempio la storia dell'attentato, che infatti il procuratore di Lodi definisce «un' ipotesi priva di fondamento».

Ma neppure si può far finta che non sia successo nulla. «Sono qui - dice la De Micheli - pure per testimoniare affetto alle famiglie di Mario e Giuseppe, per abbracciare chi è rimasto ferito e la grande famiglia dei ferrovieri, che ogni giorno consente agli italiani di muoversi. Il ministero, attraverso anche le strutture di Fs e Rfi e l'agenzia nazionale per la sicurezza, garantirà ogni tipo di supporto necessario».

Dall'opposizione, almeno per il momento, nessuna polemica. Anche se per il leghista Edoardo Rixi, ex viceministro ai Trasporti, «in Italia "bisogna accelerare i lavori, sfoltire le procedure e ridurre alcune lentezze burocratiche, non solo sulla rete ferroviaria ma anche su quella autostradale, visto che si sono evitate tragedie per puro caso».

Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, lodigiano, si dice «vicino alla mia terra», ringrazia «tutti i soccorritori e il lavoro della procura». Ma ora, conclude, «occorre accertare con rigore le cause di quanto è accaduto».

Serve una risposta, subito.

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