Roma - Via libera del Senato al decreto legge fiscale collegato alla manovra con 147 voti favorevoli, 104 voti contrari e 6 astenuti. Il provvedimento passa alla Camera per la seconda lettura. La notizia, tuttavia, è un'altra: governo e maggioranza starebbero pensando di far confluire il provvedimento nella legge di Bilancio visto l'ingorgo che si sta creando tra i due rami del Parlamento (la manovra andrà nell'Aula di Montecitorio la prossima settimana). «Non mi risulta», ha detto il vicepremier Matteo Salvini ieri interpellato sulle indiscrezioni che circolavano a Palazzo Madama. Rumor che Lucio Malan di Forza Italia aveva portato alla luce del sole protestando sulla sostanziale vacatio che si determinerebbe tra un decreto che scade il 22 dicembre prossimo e una legge finanziaria che entra in vigore dal primo gennaio. D'altronde che i due provvedimenti siano destinati a correre sullo stesso binario lo ha fatto capire lo stesso esecutivo in un paio d'occasioni l'ultima delle quali è stata ieri mattina quando è stato accantonato l'emendamento sulla revisione delle concessioni autostradali con l'indizione di nuove gare che il ministro delle Infrastrutture Toninelli aveva propagandato via social la scorsa settimana. «Verrà presentato dal governo in sede di legge di Bilancio», ha detto il sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci, sottolineando come «opportuno che un tema così delicato sia valutato con tempi più consoni».
Tra gli ultimi emendamenti approvati ieri dall'Aula, a un testo che contiene molte norme non fiscali, l'inasprimento delle sanzioni per coloro che viaggiano in auto senza polizza assicurativa. Chi verrà fermato più di una volta dovrà pagare una multa «raddoppiata», che va da 848 e 3.393 euro. Per i rei «seriali» scatterà la sospensione della patente. La modifica proposta dalla Lega prevede per chi commette due volte in due anni l'infrazione anche «la sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo del veicolo per 45 giorni» e «la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a due mesi». Sempre in tema finanziario c'è poi da registrare l'intervento su polizze e conti correnti dormienti. «Le assicurazioni ogni anno, dovranno verificare, con l'aiuto dell'Agenzia delle entrate, «l'esistenza in vita degli assicurati delle polizze vita» e infortuni» e «nel caso siano deceduti devono far pervenire la somma agli eredi».
Per quanto l'intento sia nobile nei confronti dei legittimati alle successioni, il vero obiettivo dell'esecutivo è recuperare le risorse che non hanno destinatari e rimangono in giacenza nei bilanci delle
assicurazioni. Il sottosegretario Bitonci aveva già dichiarato che si intendeva finanziare il ristoro dei risparmiatori coinvolti nei crack bancari (pure questa misura è in manovra) «con 2,5 miliardi di fondi dormienti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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