Decreto sicurezza bis: braccio di ferro sui tempi tra Lega e Cinque stelle

I grillini fanno melina, ma Salvini s'impunta: «Subito in Consiglio dei ministri, già lunedì»

Patricia Tagliaferri

Roma Un fondo da due milioni di euro per i rimpatri dei migranti e multe fino a 50mila euro per le navi che li soccorrono in mare. C'è anche questo nel decreto sicurezza bis voluto dal ministro Matteo Salvini e approdato ieri in pre-consiglio dei ministri per l'esame della bozza che prevede alcuni articoli che riguardano il soccorso in mare e altri la sicurezza e l'ordine pubblico.

Un testo che continua a far discutere Lega e Cinque Stelle, soprattutto sui tempi del provvedimento che difficilmente riuscirà a vedere la luce prima delle elezioni europee. Non solo perché i pentastellati non hanno intenzione di concedere un assist del genere all'alleato di governo a pochi giorni dal voto, ma anche perché dalla versione originale del decreto escono decisamente ridimensionate le competenze del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, a favore di quelle del collega dell'Interno. Per questo mercoledì scorso Toninelli ha cercato di prendere tempo, spostando la discussione del decreto sicurezza bis a dopo l'appuntamento elettorale del 26 maggio e comunque dopo l'approvazione del dl crescita e dello Sbloccacantieri. Ipotesi prontamente respinta da Salvini, che al contrario ha tutto l'interesse di fare in fretta. «Il decreto sicurezza bis - dice - lo voglio portare in Cdm la prossima settimana, spero che il M5s non si metta di traverso perché ho sentito qualcuno dire che non è urgente». Non è escluso che il Consiglio dei ministri possa effettivamente tenersi a giorni. Secondo Salvini già lunedì: «Se ci sono proposte migliorative siamo aperti, ma i cardini restano quelli» taglia corto il ministro.

Il pre-consiglio intanto si è concluso senza raggiungere un punto di caduta sulle norme fondamentali del testo, soprattutto quelle che fanno litigare Lega e Cinque Stelle, sulle quali la tensione rimane alta. Per questo oggi pomeriggio è stata programmata una seconda riunione. L'intenzione è quella di convocare tavoli bilaterali per cercare di trovare dei punti di sintesi e superare le contrapposizioni. La discussione ieri è andata avanti su un piano esclusivamente tecnico, con i funzionari del ministero che hanno messo sul tavolo le loro perplessità, in particolare sulle multe alle Ong in acque non italiane, perché ci sarebbe un problema di incompatibilità con i trattati internazionali. I consulenti del ministero degli Affari Esteri, inoltre avrebbero espresso dubbi di incostituzionalità sull'articolo che toglierebbe competenze al ministro Toninelli. Altre critiche sarebbero arrivate dal ministero della Giustizia e da quello della Difesa. I tecnici della presidenza del Consiglio avrebbero avallato i ragionamenti dei ministeri appannaggio dei pentastellati a causa di alcune criticità. Ma la Lega insiste: «Andrà in Cdm. Noi non arretriamo».

Una delle novità principali che emerge dalla bozza del decreto sicurezza bis ieri all'esame del pre-consiglio, oltre al fondo istituito presso la Farnesina per i rimpatri, è appunto la possibilità di sanzionare le navi che soccorrono i migranti in mare con multe dai 20 ai 50mila euro.

Prevista anche la possibilità di espellere gli stranieri che devono scontare una pena detentiva residua non superiore a quattro anni, mentre adesso si può cacciare solo chi deve scontare fino a due anni. Caustico il vicepremier Luigi Di Maio: «Credo che se si sta facendo un decreto sicurezza bis è perché si è dimenticato qualcosa nel primo decreto».

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