Alla fine la situazione di stallo si è sbloccata, grazie all'accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle. "Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sono sentiti oggi al telefono e con spirito di collaborazione per rendere operativo il Parlamento al più presto - si legge in una nota - hanno concordato di votare domani alla presidenza della Commissione speciale della Camera il deputato della Lega Nicola Molteni".
Ma cos'è questa commissione speciale? Deve approvare i provvedimenti urgenti, tra cui il Def (che era atteso per il 10 aprile). Il governo uscente però, pur avendo già pronto il testo con il solo quadro tendenziale, ha deciso di attendere nella speranza che arrivi un governo che possa inviare il provvedimento a Bruxelles.
In questi giorni l'attenzione sulla commissione è stata tutta politica, perché dopo il Senato (la guida della commissione è andata al grillino Vito Crimi e il Pd ha portato a casa solo un segretario), lo schema già visto per le presidenze delle due Camere si ripete ancora: la presidenza della commissione a Montecitorio, cui aspirava il democratico Francesco Boccia, presidente uscente della Commissione BIlancio della Camera, è andata invece a un esponente del centrodestra.
Immediata la replica (stizzita) del Pd: "Salvini e Di Maio - sottolinea Maurizio Martina, segretario reggente del Nazareno - comunicano su carta intestata comune Lega e 5 Stelle l’accordo spartitorio
dell’ennesima poltrona: quella della presidenza della Commissione speciale alla Camera, dopo aver già fatto la stessa cosa al Senato. Tutto questo mentre il Paese rimane appeso ai loro litigi sulle prospettive di governo".
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