Delirio mistico del patriarca ortodosso Kirill. "La guerra è giusta, schiacciamo la lobby gay"

Il sermone del religioso vicino a Putin: "Il peccato è la fine della civiltà"

Delirio mistico del patriarca ortodosso Kirill. "La guerra è giusta, schiacciamo la lobby gay"

L'attacco all'Ucraina è giusto. Anzi: la battaglia in corso è un discrimine tra chi difende i veri valori dell'uomo e chi li nega. E il simbolo di questa negazione sono le parate gay, prova del degrado del mondo occidentale. Questa la sostanza del sermone pronunciato domenica dal patriarca ortodosso di Mosca Kirill. Parole indicatrici di quello che si pensa tra le mura del Cremlino, vista la notoria vicinanza tra Kirill e Putin (e visto anche il fastidio più volte espresso da Putin per l'omosessualità): la Russia è l'ultimo bastione che si batte per la tradizione contro immoralità e corruzione.

Nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il patriarca ortodosso ha fatto domenica riferimento alla guerra in Donbass. Poi ha parlato dei modelli di vita promossi dalle parate gay. «Se l'umanità riconosce che il peccato non è una violazione della legge di Dio, se l'umanità concorda sul fatto che il peccato è una delle opzioni per il comportamento umano, è la fine della civiltà». E le parate gay «sono progettate per dimostrare che il peccato è una delle variazioni del comportamento umano». Ecco, perché, ha proseguito Kirill, «per entrare nel club» dei Paesi occidentali «è necessario organizzare una parata del gay pride. Sappiamo come le persone resistono a queste richieste e come questa resistenza viene repressa con la forza. Si tratta di imporre con la forza alle persone la negazione di Dio e della sua verità».

Per il Patriarca «ciò che sta accadendo oggi nell'ambito delle relazioni internazionali, quindi, non ha solo un significato politico. Stiamo parlando di qualcosa di diverso e molto più importante. Si tratta della salvezza umana, di dove andrà a finire l'umanità... «Chi sta attaccando l'Ucraina oggi, dove la repressione e lo sterminio delle persone nel Donbass va avanti da otto anni? Siamo entrati in una lotta che non ha un significato fisico, ma metafisico».

Il discorso di Kirill, lontano anni luce dal pacifismo della Chiesa Cattolica, fa il paio piuttosto con un altro sermone pronunciato (in direzione, ovviamente, opposta) dal Patriarca della Chiesa Ortodossa di Kiev, Epifanio I che qualche giorno fa ha detto «che lo spirito dell'Anticristo opera in Putin». Le Chiese Ortodosse sono in questo momento più litigiose che mai. Anche per questo il patriarca ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo (primus inter pares) che nel 2019 ha autorizzato il patriarcato di Kiev all'indipendenza da Mosca, ha detto qualche giorno fa che i russi vogliono ucciderlo.

Quanto a Kirill, come Putin di Leningrado e come Putin cresciuto in stretti rapporti con il Kgb, è un personaggio controverso.

Le fotografie lo ritraggono con orologi da 30mila euro al polso, i giornali russi hanno reso pubblico il suo ricco patrimonio immobiliare, secondo le accuse legato alle licenze per importare tabacchi tax-free che la Chiesa ha ricevuto in dono negli anni 90. Appassionato sciatore il Patriarca coltiva il suo hobby, secondo la «Novaya Gazeta», il giornale del Premio Nobel Dmitrij Muratov, in un lussuoso chalet di proprietà nelle Alpi svizzere.

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