Destra e sinistra tra caldo e psichedelia

Visto che il caldo non molla approfittiamone per riproporre una domanda antica: chi e che cosa è di sinistra, e chi di destra?

Destra e sinistra tra caldo e psichedelia

Visto che il caldo non molla, mentre continua lo stato di allucinazione sulle conseguenze del referendum greco, approfittiamone per riproporre una domanda antica (e pigra, nel senso di estiva): chi e che cosa è di sinistra, e chi di destra?

Un frigo di sinistra è di sicuro quello vuoto con una foglia di prezzemolo appassita, mentre il frigo di destra implode sotto il peso delle bistecche. Questo il vecchio modo di esprimere la differenza, che però non spiega per quale motivo oggi chi è di sinistra senta il cuore battere al ritmo delle bandiere di piazza Syntagma con lo stesso palpito di quelli di destra. L'orientamento politico è ormai una questione emotiva, psichedelica e persino psichiatrica: dove si radunano le bandiere e s'alza la voce della piazza, là getto il mio cuore e chi s'è visto, s'è visto.

Tutto ciò capovolge il vecchio detto secondo cui «se non sei di sinistra a vent'anni sei senza cuore, ma se non sei conservatore a quaranta sei senza cervello» (François Guizot, Benjamin Disraeli e Georges Clemenceau in tempi diversi). Lo sviluppo dell'età è ormai appiattito: ciò che conta è essere insieme, palpitando.

Twitter e social network, come l' intendance del generale de Gaulle, rendono tutto simultaneo e obsoleto. L'immagine - il vecchio greco affranto davanti alla banca chiusa - e l'urlo oki rendono più comico il dibattito televisivo, a patto che il condizionatore funzioni.

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