Roma - Reddito di cittadinanza, ius soli e ius culturae. Ora anche il reddito per l'infanzia. I progetti di riforma del Welfare spuntano come funghi, e i sovranisti non vogliono essere da meno. Da Todi, dove Fratelli d'Italia ha organizzato sabato scorso una conferenza sul tema della famiglia, Giorgia Meloni lancia un pacchetto di misure a sostegno delle famiglie. Tra queste spicca il reddito per l'infanzia, un rafforzamento del già esistente assegno di natalità destinato ai genitori meno ricchi. Nella battaglia tra visioni discordanti dello stato sociale, ora c'è anche Fdi.
Dopo le barricate e le proteste contro lo ius soli di giovedì in Senato, la destra vuole contrattaccare nel merito. La leader di Fdi ha annunciato per martedì pomeriggio, quando la legge sulla cittadinanza sarà nuovamente discussa, una manifestazione di fronte a Palazzo Madama. La minaccia dei lepenisti è di ricorrere al referendum per abrogare le nuove norme, «raccogliendo le firme a luglio e agosto», ha assicurato il segretario della Lega Matteo Salvini.
Lo scontro sul welfare è ormai tutto politico. I grillini sono da sempre in prima linea. La rendita universale è il cavallo di battaglia del movimento sin dagli albori. Il Partito democratico e il premier Paolo Gentiloni, forti del sostegno della Chiesa, vogliono a tutti i costi mandare in porto il nuovo testo sulla cittadinanza prima della fine della legislatura. «Con il reddito per l'infanzia rispondiamo alla demagogia sul reddito di cittadinanza del M5s», ha detto la presidentessa di Fdi, che ha definito «folle» la legge sullo ius soli. Il pezzo forte della Meloni è proprio l'ampliamento del bonus bebè, che già spetta alle famiglie italiane con reddito annuo inferiore a 25mila euro. «Miriamo a un intervento strutturale sul portafogli delle famiglie meno abbienti. Per ogni figlio sarà erogato un assegno da 400 euro al mese per tre anni», spiega Federico Iadicicco, responsabile politiche familiari di FdI. Un salto in avanti rispetto agli 80 o 160 euro al mese previsti oggi. Gli eredi di An non si fermano qui. Dice ancora Iadicicco: «Vogliamo che le Stato si faccia interamente carico delle spese per la maternità e che aumentino le indennità per i genitori in congedo parentale». Progetti ambiziosi e costosi per il bilancio statale, modellati però su un preciso disegno politico.
La Meloni si è infatti rivolta direttamente alle associazioni del Family day, offrendosi come portabandiera «dei valori non negoziabili». Il welfare costituirà un paletto anche in ottica coalizione. A precisarlo è stata proprio la numero uno di Fdi: «Chiunque voglia essere nostro alleato dovrà farsi carico del pacchetto di sostegno alle famiglie».
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