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Dibba in movimento: così è pronto a fare male al M5S

L'ex deputato ammette di pensare a un suo partito. Il suo sodale Villarosa ammette: "Se c'è entusiasmo, ben venga un nuovo progetto di opposizione"

Dibba in movimento: così è pronto a fare male al M5S

Di Battista è pronto a fare un nuovo partito, anzi un movimento, riprendendo il furore dei 5 Stelle. Un progetto barricadero da collocarsi all’opposizione di Mario Draghi o di chiunque verrà dopo di lui. Ma anche un colpo al cuore di Giuseppe Conte, che perderebbe altro spazio politico. L’annuncio ufficiale non c’è stato ancora, ma nell’intervista al settimanale di Tpi Dibba ha chiaramente lasciato intendere di pensare a un altro progetto politico. “C’è la necessità di nuove battaglie e di costruire le fondamenta per qualcosa di concreto. Se poi dovessero essere solide, quelle fondamenta, allora potremo costruire qualcos’altro. Non escludo la nascita di un altro movimento”, ha affermato. Un’accelerazione rispetto alla prudenza del passato: appena lasciò il Movimento 5 Stelle, aveva detto di voler assumere una decisione a settembre. Ma nemmeno dopo l’estate ha sciolto la riserva.

I compagni di viaggio

Ora, però, i tempi sembrano maturi. Il progetto andrebbe a braccetto con Davide Casaleggio, con cui Dibba conserva rapporti eccellenti. Del resto proprio Casaleggio si è sempre detto disponibile a fornire le proprie competenze informatiche e di comunicazione a chi vuole farne ricorso. I nomi fatti sono anche quelli dello storico dell’arte, Tomaso Montanari, in passato animatore di un progetto di sinistra radicale poi naufragato, e di Alberto Negri, oltre che del direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio. Di sicuro al Senato, il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, e l’ex ministra del Sud, Barbara Lezzi, sarebbero pronti a unirsi.

Il vero braccio destro di Dibba è, tuttavia, il deputato Alessio Villarosa, ex sottosegretario all’Economia nel governo Conte II, che sta portando avanti il tour con l’ex parlamentare. I rapporti tra i due sono idilliaci. “Molto positiva questa uscita ancora più chiara da parte di Alessandro. È da un po’ che ripetiamo che se c’è interesse intorno al tour, se si percepisce entusiasmo con le persone giuste, ben venga un progetto che risponda a una politica totalmente appiattita, senza un’opposizione. Perché non la fa nemmeno Fratelli d’Italia”, dice Villarosa a Il Giornale. “La risposta arriva anche a chi - aggiunge il deputato attualmente nel gruppo Misto - eleggerebbe Draghi al Quirinale non rendendosi conto del pericolo di avere eventualmente questa figura come presidente della Repubblica”.

Alternativa c'è... alla finestra

E gli altri ex 5 Stelle che fanno? Al momento, il nucleo della componente alla Camera l’Alternativa c’è (Ac) assume una posizione attendista nei confronti dell’annuncio di Di Battista. “Noi stiamo già formando un nuovo movimento politico partendo dalla nostra componente e ovviamente il nostro intendimento è quella di riunificare tutte le opposizioni”, si limita a dire a Il Giornale Andrea Colletti, uno dei fondatori di Ac. Pino Cabras, invece, osserva: “Trovo naturale che diverse personalità nel corso dei prossimi mesi cercheranno – ciascuna a suo modo – di offrire all’Italia un servizio indispensabile: cioè un’opposizione democratica organizzata e un’alternativa per un paese del G7 che qualcuno vorrebbe invece trasformare nel Draghistan”.

Il deputato di Alternativa c’è, quindi, rilancia: “Vediamo che Di Battista evoca dei nomi in questa prateria dell’opposizione. “L’Alternativa c’è” ne propone molti altri, le praterie si popolano di cento fiori diversi. E vedrete che ci saranno sorprese. Nel momento in cui Giorgetti vuole il “draghidenzialismo”, in Italia le opposizioni possono unirsi per fare altre scelte”. L’operazione Dibba, insomma, sembra davvero partita.

E pronta a far male ai 5 Stelle.

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