Dietrofront: via le supermulte per le partite Iva

Niente sanzioni da migliaia di euro per chi commette errori. Aboliti gli studi di settore

Dietrofront: via le supermulte per le partite Iva

Roma - Multe meno salate per chi fa errori nella dichiarazione trimestrale dell'Iva, più rate per chi rottama le cartelle. Poi la cancellazione di norme importanti come quella sulle rate delle banche che partecipano al fondo di salvataggio delle banche fallite. Passaggio in commissione non indolore per il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio. Alcuni emendamenti attuano misure previste dal decreto ad esempio quella centrale che abolisce gli studi di settore, sostituendoli con un metodo di compliance più morbido con i contribuenti, gli «indici sintetici di affidabilità». Sono stati presentati emendamenti bipartisan, presentati dal Pd ma appoggiati anche da Forza Italia, che impegnano il governo a individuare gli indici che sostituiranno il vecchio strumento.

Poi le misure attese dai commercialisti. Un taglio alle multe previste per chi fa errori nella fattura elettronica e sul pagamento trimestrale dell'Iva sulle fatture pagate e incassate. Previsto un dimezzamento della sanzione per chi fa un ravvedimento entro 15 giorni. L'omessa comunicazione dell'Iva telematica scende da 5.000/50mila a 500/2.000 euro. Sul pagamento trimestrale dell'Iva la sanzione per ogni fattura scende a due euro dai 25 previsti.

Per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle, già operative, viene estesa a tutte le multe, che potranno essere pagate in 5 rate; inoltre il tempo per aderire viene esteso al marzo 2017.

Molto movimentata la giornata per quanto riguarda le banche. I relatori avevano reintrodotto sotto forma di emendamento la norma del decreto fiscale che prevedeva per le banche la possibilità di spalmare nel proprio bilancio nei prossimi anni il contributo addizionale al Fondo di salvataggio di Banca Etruria, Cariferrara, Carichieti e Banca Marche che era stata stralciata. L'emendamento è stato respinto nuovamente. I relatori hanno invece rinunciato all'emendamento sulle banche popolari.

Stresso trattamento per altre misure reintrodotte via emendamento che riguardano l'Iva, l'Expo, la concessione di una garanzia statale a favore di Ryder Cup Europe, campionato di golf, per 97 milioni di euro e gli stanziamenti per Lecce.

Ieri il

Consiglio dei ministri ha dato il secondo via libera preliminare al decreto con la riforma delle Camere di commercio che le riduce dalle attuali 105 a non più di 60, cancellando quelle con meno di 75mila imprese iscritte.

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