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Difesa, è scontro Lega-M5S su chi deve guidare la Marina

Entro il 21 giugno il governo dovrà scegliere il nuovo Capo di stato maggiore della Marina. In pole Massagli, Treu, Cavo Dragone e Marzano. Ma lo scontro è anche politico

Difesa, è scontro Lega-M5S su chi deve guidare la Marina

Quattro ammiragli in corsa per un posto, quello di Capo di stato maggiore della Marina. E come avvenuto per altre nomine, anche in questo caso si staglia l'ombra della guerra interna al governo giallo-verde fra Lega e Movimento 5 Stelle, con Matteo Salvini e Elisabetta Trenta che puntano su cavalli diversi, mentre Giuseppe Conte prova a mediare anche proponendo un terzo nome.

La questione non è secondaria, poiché la Marina militare ha un ruolo fondamentale nella strategia italiana. E la battaglia sul tema dei migranti nel Mediterraneo e sul coinvolgimento delle navi della nostra flotta militare ha dimostrato che Trenta e Salvini hanno linee diverse, con l'irritazione dello Stato maggiore per la gestione della querelle fra Difesa e ministero dell'Interno. Insomma, la Marina ha assunto in queste settimane anche il ruolo di terreno di scontro fra i due dicasteri e fra le due anime dell'esecutivo. E questo scontro adesso riguarda anche la nomina di chi guiderà la nostra Marina, che deve avvenire inderogabilmente entro il 21 giugno.

I "papabili"

Per adesso i nomi accreditati sono quattro. Il primo è l'ammiraglio Carlo Massagli, consigliere militare del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e già consiglieri di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Già comandante della portaerei "Giuseppe Garibaldi", le indiscrezioni parlano di un uomo molto apprezzato dal premier. Ed è proprio per questo motivo che il suo nome potrebbe essere in cima alla lista: anche perché in questa fase politica, Conte ha già dimostrato di voler primeggiare rispetto ai due partiti e ai rispettivi leader. Quindi potrebbe anche darsi che questo comporti un peso maggiore di Conte rispetto alla volontà di Salvini e Luigi Di Maio (e Trenta).

Altro nome fra i papabili è quello dell'ammiraglio Paolo Treu, classe 1958 e prescelto dalla Trenta. L'attuale Sottocapo di stato maggiore, già pilota di aereo ed elicottero, ha un curriculum estremamente prestigioso. Sono in molti in Marina che gradirebbero l'eventuale avvicendamento con Valter Girardelli, che lascerebbe quindi l'incarico al suo secondo. Ma lo scontro interno al governo, la debolezza politica di Trenta e l'attacco personale per via della vicenda giudiziaria della moglie - accusata di essere finta cieca nonostante processi che confermino la sua grave disabilità per colpa di una malattia genetica - rischiano di pesare sulla sua nomina. Come ricorda La Stampa (e come ha scritto la stessa signora Morandi in una lettera aperta al ministro), nell'ambiente "tutti sanno che la signora è cieca sul serio, ma quella condanna esiste" anche se è in corso l'appello. E molti sospettano che dietro vi sia una strategia tesa a colpire la personalità del marito nella corsa per Palazzo Marina.

Una corsa che, come detto, può assumere anche connotati politici. E così, se la Trenta ha il suo nome (apprezzato comunque anche in altri settori "politic"), anche la Lega avanza un suo nome. E questo nonostante Salvini sia ministro dell'Interno e quindi sia meno "pesante" rispetto alla titolare della Difesa. Questo nome è quello dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, attuale capo del Comando operativo interforze. Classe 1957, Cavo Dragone non solo ha dalla sua l'appoggio del vicepremier (e quindi leader dell'attuale primo partito italiano), ma anche un curriculum estremamente importante che piace a diversi settori della Difesa, oltre che della Marina. Anche lui, come Treu, pilota di elicotteri e aerei e già comandante della portaerei Garibaldi, ha guidato gli incursori una volta passato al grado di contrammiraglio, poi l'Accademia navale e infine il Coi. E anche il fatto che sia capo del Coi e abbia una notevole esperienza all'estero e di coordinamento con le diverse forze armate piace alle gerarchie militari e politiche.

Infine, un quarto nome: l'ammiraglio Donato Marzano. Comandante in capo della Squadra navale, nel suo curriculum vanta la partecipazione a numerose missioni all'estero, in Africa, Medio Oriente e anche Afghanistan, sia in ambito Nato che negli Stati Uniti. Anche lui piace alla Trenta, ma sembra che arrivi in secondo piano rispetto agli tre nomi.

L'impressione è che tutto dipenderà da una serie di fattori in cui rientra, inevitabilmente, il tema politico: il futuro corso del governo Lega - M5S passa anche da chi difenderà il nostro mare.

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