Le dimissioni di Luigi Di Maio dal ruolo di presidente e membro del Comitato di Garanzia del Movimento CinqueStelle, annunciate dallo stesso al presidente del partito ed al garante Beppe Grillo, continuano ad agitare le acque tra i pentastellati.
Le crepe già evidenti all'interno della compagine grillina, ampliatesi in seguito alla recente rielezione di Sergio Mattarella, hanno portato pertanto alle prime pesanti conseguenze, nonostante che sia lo stesso ministro degli Esteri a gettare acqua sul fuoco nella missiva sopra menzionata, incoraggiando i suoi a non rinunciare al confronto interno ma al contempo a non perdere l'unità.
L'intervento di Grillo
Dopo i fermenti seguiti alle elezioni del capo dello Stato, il garante del Movimento CinqueStelle era già intervenuto per tentare di placare gli animi nel partito. Un aspetto che lo stesso Di Maio ha sottolineato nella sua lettera, ringraziando apertamente Beppe Grillo.
Il padre putativo del Movimento ci ha tenuto a dire la sua, pubblicando quest'oggi un lungo post dal titolo "5 stelle polari". "Il Movimento è nato nel 2009, ma è stato concepito sul volgere del millennio. Oggi è un giovane Post-Millennial con le paure e le speranze della sua generazione", esordisce il comico genovese, che difende a spada tratta il partito dall'accusa di aver perso la propria identità, rinnegando i valori di cui si era fatto inizialmente portavoce. Secondo Grillo all'interno del Movimento sarebbe in atto una "rivoluzione democratica, chiamata a passare dai suoi ardori giovanili alla sua maturità, senza rinnegare le sue radici ma individuando percorsi più strutturati per realizzarne il disegno". In sostanza, quindi, il comico è convinto che il partito mantenga comunque una coerenza di fondo: "La nostra visione del mondo è sempre la stessa, vogliamo costruire un futuro più sostenibile, equo, partecipato, accessibile e digitale".
"Non tutto è andato come avremmo voluto, ma nessuno può negare che molti dei cambiamenti realizzati siano stati rivoluzionari", prosegue il garante in difesa della propria creatura politica, sottolineando le posizioni a suo dire coraggiose che il Movimento avrebbe preso negli anni scorsi. "Chi mai avrebbe potuto immaginare che le nostre visioni del mondo sarebbero state le stesse del piano di rilancio dell'Unione Europea e del Pnrr?", dichiara il comico. "Chi mai avrebbe previsto che una nuova forza riuscisse ad avviare un percorso di autoriforma della classe politica al punto di farla rinunciare ad alcuni dei (sebbene non tutti i) suoi privilegi più insopportabili? Chi avrebbe sospettato che un'idea visionaria come quella del reddito di cittadinanza - sostenuta perfino dagli economisti più liberali - avrebbe trovato "cittadinanza" proprio in uno dei paesi più corporativi dell'occidente?", rivendica il comico genovese.
Tra i cinque punti in esame nel suo lungo post, legati alle cinque stelle simbolo del partito, Grillo evidenzia altrettanti punti chiave, riassunti nelle parole leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità e molteplicità. Fra tali proposte, quella di "ripensare al modello di sviluppo, passando da un modello 'pesante' e ipertrofico a un modello 'leggero' e sostenibile, da non confondere con un modello di 'decrescita felice' ma da identificare piuttosto nell'economia circolare". Un risultato che si dovrà raggiungere pensando anche di inserire una "tassa automobilistica basata sui consumi effettivi e non sulla cilindrata delle vetture, grazie alla geolocalizzazione delle vetture", a un'Iva "proporzionale all'impronta ambientale dei prodotti" e a "incentivi per le imprese che realizzino centri di smart working vicini ai propri dipendenti". Oltre ciò, per il comico, bisognerebbe anche"realizzare un sistema le cui sentenze siano più coerenti per favorire una migliore previsione dell'esisto dei contenziosi" e "assicurare trasparenza dei (e accesso ai) dati personali".
Il problema del secondo mandato
Fra le cinque stelle polari che dovrebbero guidare il nuovo corso politico italiano, il garante del M5S include la molteplicità, ovvero l'intento, quantomeno quello dichiarato, di estendere la partecipazione dei cittadini alle decisioni e alla crescita della società civile. Ciò significa, secondo Grillo, estendere la validità dei referendum consultivi, esattamente come già avviene nella vicina Svizzera.
"Rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione", specifica ancora il comico genovese., con "coinvolgimento dei percettori di ammortizzatori sociali in attività di utilità sociale".
Ritornando, a questo proposito, a Luigi Di Maio, specie alla luce di questi tanto decantati punti da seguire, c'è da sottolineare il fatto che il titolare della Farnesina sia oramai giunto al secondo mandato. Nel caso in cui, pertanto, il Movimento non modificasse il suo regolamento interno, per lui sarebbe al momento impossibile ricandidarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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