Il discorso di Giorgio Napolitano al Senato ha creato qualche malumore tra le forze politiche. Re Giorgio di fatto ha messo nel mirino soprattutto il Pd e i partiti che hanno governato nella maggioranza negli ultimi anni. "I comportamenti elettorali hanno mostrato quanto poco avesse convinto l'auto- esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e da partiti di maggioranza", ha affermato l'ex Capo dello Stato. Poi ha anche parlato del risultato elettorale e ha bolltao come voto di "contestazione" il risultato uscito dalle urne: "In termini politici generali, ha contato molto nelle scelte degli elettori il fatto che i cittadini abbiano sentito i partiti tradizionali lontani e chiusi rispetto alle sofferte vicende personali di tanti e a diffusi sentimenti di insicurezza e di allarme. Gli elettori hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato".
Parole che di certo hanno avuto un peso sull'Aula. Ma al Senato c'era un grande assente: Matteo Salvini.
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