Disservizi Atac, Marino si lava le mani e scarica i dirigenti

RomaAlla fine lo sciopero bianco dei macchinisti dell'Atac miete vittime illustri. Dopo settimane di pesanti disagi per cittadini romani e turisti, costretti al caldo in metropolitane e treni locali tra ritardi e marce a passo d'uomo, il sindaco Ignazio Marino alza le mani. Chiede scusa per i disservizi e scarica la colpa sugli «altri». Ossia decapita i vertici dell'azienda e «licenzia» l'assessore alla Mobilità, Guido Improta, annunciando di aver concordato con il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti una ricapitalizzazione dell'azienda, che potrebbe essere in parte privatizzata se verrà individuato un partner industriale. Il tutto a poco più di una settimana di distanza, come fa notare il senatore di Ncd Andrea Augello, dai «proclami trionfalistici su un'Atac efficiente e risanata» che lo stesso sindaco di Roma aveva diffuso in occasione dell'approvazione del nuovo contratto di servizio dell'Atac. L'ormai ex assessore ai Trasporti, Guido Improta, ha subito rassegnato le dimissioni, già annunciate a fine giugno e «congelate», ma se n'è andato sbattendo la porta. Rimarcando come il primo cittadino sempre più nell'occhio del ciclone «stia tentando in modo scorretto di accreditare il messaggio che i disagi che sta patendo la città siano responsabilità dell'assessore e del Cda Atac, dimenticandosi le valutazioni che abbiamo condotto in questi mesi e che coinvolgono anche altri livelli istituzionali».

Intanto per il secondo giorno consecutivo i passeggeri della metropolitana B, esasperati, hanno cercato di aggredire i macchinisti. Giovedì è successo alla stazione Tiburtina (stop dovuto al guasto di due portiere), ieri alla stazione San Paolo, dopo uno stop di 20 minuti per un malore del conducente.

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