Politica

Divorzio tra ex M5S e Italia dei Valori. Stop al gruppo al Senato

Gli ex pentastellati accusano gli ex dipietristi: "Intendevano farci appoggiare Conte e il centrosinistra"

Divorzio tra ex M5S e Italia dei Valori. Stop al gruppo al Senato

Lo spettro di Giuseppe Conte e i futuri assetti del centrosinistra mandano in frantumi la prospettiva di un gruppo autonomo al Senato targato “L’Altenativa C’è-Italia dei valori”. Il matrimonio tra gli espulsi dal Movimento 5 stelle e gli ex dipietristi, almeno per il momento, non si potrà celebrare. Ignazio Messina, segretario del partito fondato dall’ex pm di Mani pulite, ha ritirato la sua disponibilità all’utilizzo del simbolo col gabbiano: colpa di una insanabile differenza di vedute su alleanze e rapporti con gli altri partiti del governo. Colloqui, confronti e consultazioni sono andati avanti per quasi un mese: corteggiamento interrotto prima dell’ultimo miglio verso l’altare. Il ritorno sulle scene dell’Idv è nato a causa dal regolamento di Palazzo Madama in vigore dalla scorsa legislatura e della nuova norma per limitare il trasformismo: i nuovi gruppi parlamentari possono essere costituiti solo da formazioni politiche presenti con il proprio simbolo alle elezioni. Servivano quindi le insegne della creatura politica creata da Antonio Di Pietro – o di un qualsiasi altro movimento – per permettere agli ex M5S di avere maggior peso nella gestione dei lavori del Senato e di sganciarsi dalle dinamiche di un gruppo Misto sempre più affollato e diviso tra componenti vicine alla maggioranza ed esponenti delle opposizioni. Messina farà un passo di lato ma continuerà ad impegnarsi per riportare l’Idv nella aule parlamentari. Magari, come ha già fatto intendere, rivolgendosi a qualche altra pattuglia di ex grillini. I rapporti sono infatti risalenti: Beppe Grillo mosse i primi passi sulle scene della politica parlamentare proprio grazie all’ex toga di Montenero di Bisaccia.

Secondo gli ex senatori pentastellati le responsabilità dello strappo sono tutte da addebitare al leader Idv. “Non ci sono le condizioni per tentare un progetto insieme, perché noi abbiamo una parola sola”. Scrivono i senatori ex M5S Mattia Crucioli, Margherita Corrado, Luisa Angrisani e Bianca Granato a proposito del mancato accordo. Gli espulsi hanno fornito la loro ricostruzione dei fatti: “La realtà è che, nonostante originariamente avesse dichiarato di non porre condizioni all'utilizzo del simbolo, il legale rappresentante di Idv intendeva indirizzare il costituendo gruppo verso l'appoggio a Conte e alla coalizione di centrosinistra, nonostante gli avessimo chiaramente rappresentato di voler essere alternativi al finto bipolarismo destra-sinistra che l'Italia ha dovuto subire per troppo tempo”. Gli ex compagni di viaggio di Luigi di Maio e Vito Crimi vogliono guardare avanti: “Manteniamo la nostra coerenza.

Né con Draghi né con Conte”.

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