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Dl Rilancio, Berlusconi: "Non risponde alle esigenze degli italiani"

In una intervista al Tg5, Silvio Berlusconi spiega che il dl Rilancio contiene misure "deboli e insufficienti" per affrontare la crisi economica

Dl Rilancio, Berlusconi: "Non risponde alle esigenze degli italiani"

Silvio Berlusconi boccia senza appello il dl Rilancio. Secondo il leader di Forza Italia il provvedimento con le misure messe in campo dal governo per fronteggiare la crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria non risponde alle esigenze dei cittadini e delle imprese in difficoltà.

"Le domande che ci dobbiamo fare prima di dare una risposta sono sempre le stesse. Arriveranno davvero i soldi ai lavoratori? Arriveranno davvero la liquidità e i risarcimenti alle imprese? Arriveranno davvero i dispositivi sanitari per la protezione personale a tutti i cittadini? Finora la risposta è sempre stata “no”, ha affermato l’ex premier in un'intervista al Tg5.

Berlusconi ha sottolineato che il dl è un trionfo della burocrazia: “Il nuovo decreto di questo governo, con i suoi 256 articoli e con le sue 495 pagine, con il suo linguaggio burocratico e incomprensibile, che Repubblica questa mattina ha definito 'ostrogoto’, non abbassa la pressione fiscale, non semplifica le pastoie burocratiche che frenano e ritardano tutto e soprattutto non moltiplica neppure gli investimenti a fondo perduto che sono davvero indispensabili". Per questo, il presidente di Fi spiega che il cosiddetto decreto Rilancio non risponde alle esigenze dei cittadini e delle imprese che sono in difficoltà. Il provvedimento, secondo Berlusconi, va incontro alle richieste di Confcommercio solo in parte “con misure deboli e insufficienti. Come se non si fosse colta la gravità della situazione".

Per l’ex premier, ad esempio, il rinvio delle scadenze fiscali doveva essere fino alla fine dell'anno e non solo di 3 mesi. Inoltre, considerato il momento, Berlusconi ritiene fondamentale concedere più contributi a fondo perduto"soprattutto per i settori come il turismo, la ristorazione, i negozi che devono riaprire e che rischiano di non sopravvivere". "Ha ragione il presidente dei Commercianti, Sangalli: la liquidità vera per le imprese ancora non c'è. E in più il governo impone procedure e distanziamenti impossibili per bar, ristoranti, alberghi, stazioni balneari. Mi domando: ma chi ha scritto queste follie? Sicuramente qualcuno che non ha mai lavorato", ha affermato ancora il leader di Fi.

Quest’ultimo ha anche lanciato un altro affondo contro il governo che ancora oggi non ne vuole sapere di ascoltare le proposte fatte dall’opposizione che, per il bene dell’Italia, ha offerto la sua collaborazione per far uscire il Paese dalla crisi economica. "Noi da subito abbiamo messo a disposizione di questo governo la nostra esperienza, la nostra competenza, il nostro buon senso. Noi abbiamo votato con convinzione i due scostamenti di bilancio per 80 miliardi quando la maggioranza non aveva i numeri per farlo senza chiedere nulla. Abbiamo predisposto più di 150 proposte di miglioramento al decreto Cura Italia e altrettante 150 al decreto Liquidità. Ma sinora il Governo non ci ha voluto ascoltare", ha dichiarato ancora Berlusconi che ha ricordato quanto affermato ieri dal presidente del consiglio Giuseppe Conte che ha auspicato un lavoro in comune tra maggioranza e opposizione per migliorare il testo del nuovo decreto in Parlamento. "Noi siamo disponibili e anzi abbiamo molte idee per migliorarlo, per aiutare settori completamente dimenticati, come la scuola paritaria, che riguarda un milione di studenti, o per affrontare i problemi dell'agricoltura, che un'inutile e pericolosa sanatoria ha lasciato irrisolti. Speriamo che questa volta ci ascoltino davvero, perché l'Italia non può più aspettare", ha spiegato Berlusconi.

Infine, il leader di Fi si è soffermato anche sul turismo, un settore importante per l’economia del Paese. L’ex premier ha invitato a creare regole comuni per far ripartire i viaggi nella Ue: "Come gruppo del Partito Popolare Europeo abbiamo già scritto alla Presidente von der Leyen dicendo che gli accordi tra alcuni Paesi del Nord Europa con al centro la Germania sono inaccettabili e che occorre definire regole comuni per far ripartire in sicurezza i viaggi in tutt'Europa”. “Del resto- ha concluso Berlusconi- quest'anno il turismo andrà male ovunque. Anche qui in Francia la situazione del settore è disperata. Però c'è una differenza: proprio oggi il governo francese ha stanziato 18 miliardi per il turismo. Da noi il "decreto rilancio" dedica al turismo 4 miliardi in tutto. Eppure il turismo per l'Italia è importante almeno quanto per la Francia.

Questo non è colpa dell'Europa, è colpa del nostro governo".

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