Docenti, graduatorie impazzite. Col nuovo sistema 40mila errori

Da coprire ci sono 200mila cattedre per 2 milioni di iscritti. Gli insegnanti: "Caos clamoroso". Azzolina minimizza

Docenti, graduatorie impazzite. Col nuovo sistema 40mila errori

C'è il prof che non ha mai lavorato con i disabili eppure «il sistemone» gli riconosce 15 anni di esperienza come insegnante di sostegno. C'è la giovane precaria di 22 anni che si vede riconosciuti 80 punti quando, per averli, avrebbe dovuto avere per lo meno due lauree e tre dottorati. Gli errori nelle graduatorie dei docenti non si contano, oltre 40mila secondo i sindacati. E verrebbe da ridere se non fosse che tra dieci giorni comincia la scuola e sono da assegnare 200mila cattedre vacanti.

Ieri i telefoni e la posta elettronica dell'Anief, l'associazione nazionale degli insegnanti, sono stati intasati di segnalazioni a raffica: «Anche errori clamorosi - segnalano dal sindacato - che testimoniano l'evidente inadeguatezza del sistema informatico approntato in poco tempo dall'amministrazione scolastica. A Palermo, ad esempio, il sindacato ha verificato che sono stati assegnati ad un docente di laboratorio quasi mille punti associati ai soli titoli di servizio: peccato che calcolando 18 punti per anno scolastico, sulla base della nuova tabella di valutazione introdotta appositamente per le graduatorie provinciali delle supplenze, si evince che gli anni scolastici per raggiungere un punteggio del genere dovrebbero essere ben 52. Quindi, più dell'età dell'aspirante docente». Proprio per trovare una soluzione condivisibile ed evitare che l'amministrazione venga travolta da domande di reclamo e di ricorsi, il sindacato Anief ha scritto al capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del ministero dell'Istruzione, Marco Bruschi, e alla dirigente della direzione generale personale scolastico, Valentina Alonzo, per chiedere una «urgente verifica del sistema di calcolo del punteggio per la redazione delle graduatorie».

Ma dal ministero dell'Istruzione arriva una nota «rassicurante»: «Si tratta di errori già risolti durante la notte di martedì. Parlare di caos appare, dunque, infondato, pretestuoso e fuorviante. Come ad ogni aggiornamento, data la mole di dati trattati, gli errori materiali dei singoli uffici sono prontamente rettificati seguendo la normale prassi amministrativa». Giustificazioni che vengono rimbalzate dai sindacati in difesa dei precari. Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil insorge: «Questi errori sono l'ennesima dimostrazione che c'è un problema sulla scuola. Abbiamo segnalato più volte i problemi della piattaforma informatica. Eppure il ministero dell'istruzione rifiuta di accogliere i reclami dei lavoratori e le correzioni in autotutela, per questo siamo dovuti ricorrere persino alla diffida. Il ministero deve prevedere un tempo congruo per presentare i reclami e procedere alle rettifiche, è inammissibile il rifiuto di un confronto su queste problematiche».

E sarà anche vero che le graduatorie on line sono la cosa di cui il ministro Lucia Azzolina «va più fiera», ma siamo allo sbando più totale, ancor più degli altri anni scolastici. E stavolta davvero non ce lo possiamo permettere.

In ballo c'è il destino - oltre che degli alunni - di 753mila aspiranti insegnanti che hanno chiesto l'iscrizione nelle graduatorie, per un totale di 1,9 milioni di domande (gli

insegnanti potevano iscriversi per più classi di concorso). Tutte le richieste sono state valutate e hanno portato all'esclusione di quasi 40 mila domande che presentavano anomalie. Ma sorge il dubbio: saranno davvero anomalie?

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