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Il dolore della compagna di Latorre: "Massimiliano non sta per niente bene"

"Dal punto di vista fisico ha problemi alla vista e alla memoria legati all'ictus"

Il dolore della compagna di Latorre: "Massimiliano non sta per niente bene"

"Massimiliano non sta per niente bene". Paola Moschetti, compagna del fuciliere di Marina Massimiliano Latorre, ha un dolore grande. Il marò, insieme al commilitone Salvatore Girone, è accusato di aver ucciso due pescatori indiani. E da quattro anni il governo italiano non è ancora riuscito a risolvere il loro caso. "Dal punto di vista fisico continua ad avere problemi che gli ha causato l'ictus, problemi di memoria, di vista - dice all'Ansa - dal punto di vista morale non sta per niente bene". Mentre Girone è trattenuto in India, Latorre è in Italia per curarsi dai postumi di un ictus con un permesso speciale che scadrà il prossimo 16 gennaio.

"Questo è il quarto Natale che si trascorre in queste condizioni - dice lo stesso Latorre - il fatto di essere in Italia non esime da privazioni e sofferenze. Non è facile, anche se si è qui". La storia infinita dei marò si trascina dal febbraio 2012. Per Paola Moschetti il "regalo" o comunque "il risvolto più bello" sarebbe "quello che, dopo tanti anni, dopo aver subito tanto, possa essere riconosciuta l'innocenza" dei due marò. E, mentre i due fucilieri si apprestano a trascorrere il quarto Natale in balia di un governo (quello indiano) che li tiene in ostaggio, la compagna di Latorre spiega all'Ansa che il riconoscimento della loro innocenza "sarebbe un sollievo e ci ripagherebbe di tante sofferenze, precedenti e attuali, di varia natura". Nei giorni scorsi Latorre aveva pubblicato su Facebook una intervista a Carlo Noviello, comandante in seconda dell'Enrica Lexie, nella quale si ribadisce l'innocenza dei due militari del San Marco in merito alla morte di due pescatori nelle acque del Kerala. Nel documento audio Noviello ricostruisce l'azione dei fucilieri che tentarono di respingere l'abbordaggio della Enrica Lexie da parte di una barca differente dalla St. Antony, sulla quale si trovavano i due pescatori uccisi.

La scorsa settimana l'Italia ha depositato al Tribunale Arbitrale costituito presso la Corte Permanente d'Arbitrato de l'Aja una richiesta di "autorizzare il fuciliere Girone a tornare in Italia e a restarvi per tutta la durata della procedura arbitrale in corso fra le Parti". La richiesta, aveva spiegato in una nota la Farnesina, "si inserisce nel quadro dell'arbitrato internazionale avviato dal Governo italiano lo scorso 26 giugno e segue la misura cautelare già resa dal Tribunale per il Diritto del Mare di Amburgo lo scorso agosto, con la quale è stata ordinata la sospensione di tutti i procedimenti giudiziari a carico dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Con tale istanza, l'Italia ha chiesto al Tribunale Arbitrale di riconoscere e proteggere alcuni diritti fondamentali anche prima delle soluzione definitiva della controversia.

Il Tribunale fisserà la data di discussione della richiesta italiana".

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