Donna sgozzata in casa dall'ex badante. Il pm: "Violenza inaudita"

L'omicidio al termine di una lite. Antonietta, 63 anni, invalida, morta dissanguata per una ferita al collo

Donna sgozzata in casa dall'ex badante. Il pm: "Violenza inaudita"
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Uccisa nel sonno con un colpo di machete alla gola. Antonietta Rocco, 63 anni, invalida, è morta così, ammazzata con ferocia inaudita dall'ex badante di 52 anni, S.D., italiana, incensurata, fermata dalla polizia a 24 ore dal delitto. Succede tutto la sera di giovedì, in via Muzio Scevola, nel quartiere popolare Campo Boario, a Latina, quando la donna fermata entra in casa dell'anziana in quel momento sola. Fra le due sarebbe nata una discussione, uno screzio forse dovuto a dei soldi ancora da avere oppure ad alcuni oggetti che l'anziana avrebbe dovuto dare alla donna. Gli stessi trovati dagli agenti della squadra mobile in casa dell'indagata. Nessun grido. Antonietta, da tempo affetta da una malattia invalidante che le impedisce di difendersi, viene raggiunta da un solo fendente che le provoca una ferita profonda alla carotide e un'emorragia tale da ucciderla in pochi secondi. Alle 9 della mattina seguente, venerdì, la nuova governante scopre il cadavere immerso in una pozza di sangue. Chiama immediatamente aiuto, la donna. Arrivano sul posto poliziotti, sanitari del 118, gli esperti della scientifica e il magistrato di turno. Dell'arma nessuna traccia. In zona, inoltre, non ci sono telecamere. Alcuni testimoni, però, porterebbero gli inquirenti sulla pista giusta, ovvero alla vecchia badante che abita a pochi passi dalla vittima. Davanti ai poliziotti S.D. si contraddice, fornisce una versione che non coincide affatto con quanto raccolto sul posto. In suo possesso, poi, piccoli oggetti appartenenti alla poveretta, non di particolare valore. Ma sono questi, assieme a una serie di elementi di prova compresa l'analisi della scena del crimine, a inchiodarla. La presunta omicida, della quale la pm che conduce le indagini, la sostituta Luigia Spinelli con la collega Martina Taglione, inspiegabilmente e a dispetto del diritto di cronaca non rende note le generalità, è stata fermata con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalle modalità. "Un omicidio efferato, crudele, con una forza indicativa di una particolare rabbia" le parole della pm nella ricostruzione del delitto. L'autopsia confermerebbe quanto già ipotizzato dalla perizia medico legale: Antonietta è morta dissanguata per la profonda ferita al collo inferta con una lama lunga e affilata.

Come e dove si sarebbe procurata l'arma? Soprattutto, perché assassinarla in questo modo? "Era una donna semplice, umile, che apparentemente non poteva avere motivi di astio con nessuno" conclude il vicequestore Giuseppe Lodeserto. Entro lunedì l'interrogatorio di convalida davanti al gip della Procura di Latina.

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