Doppia indagine sulla strage: nel mirino i Comuni del Parco

Procura e ministero al lavoro sulle responsabilità Quattro gli enti che avrebbero potuto bloccare gli accessi

Doppia indagine sulla strage: nel mirino i Comuni del Parco

Che le Gole del Raganello fossero pericolose al punto da trasformarsi in trappola mortale in condizioni meteo avverse lo sapevano in molti. Ma nessuno lunedì ha fatto qualcosa per scongiurare che i dieci escursionisti venissero strappati alle loro famiglie dalla piena. Forse perché un paese di 900 abitanti come Civita vive proprio di quel canyon spettacolare, capace di attrarre ogni anno ventimila visitatori.

Dopo le lacrime, però, è il momento delle responsabilità. Per accertarle e verificare eventuali omissioni, sono state aperte due inchieste. La prima, giudiziaria, è coordinata dal Procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che ieri ha disposto il sequestro probatorio dell'area. Il fascicolo, per ora è contro ignoti, ipotizza i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. L'attenzione della magistratura, che ha già sentito diversi testimoni, però, si concentrerebbe sulle istituzioni responsabili della riserva e sui 4 Comuni che ne fanno parte, per capire se qualcuno avrebbe potuto impedire la tragedia. Da giorni, infatti, l'allerta gialla aleggiava sulla Calabria, anche se lunedì era arrivata solo alle 13 attraverso una mail.

C'è poi l'indagine amministrativa avviata dal ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, per capire cosa non ha abbia funzionato e «chi doveva fare cosa». Il capo della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli, che ieri ha fatto un sopralluogo aereo sopra la valle del Pollino, ha parlato di una tragedia evitabile. «Un'altra tragedia che non doveva esserci - ha detto -. C'era un'allerta gialla che è stata ignorata. Questa prevede anche esondazioni improvvise, allagamenti di sottopassi e eventi come quelli che si sono verificati qui, come la perdita di vite umane. Evidentemente c'è stata una sottovalutazione del rischio. Credo che ci debba essere una normativa specifica su questo tipo di escursioni».

Già, ma il Comune di Civita ci aveva provato. Poi non se n'è fatto nulla. La Procura di Castrovillari tra le carte ha acquisito proprio la copia del regolamento «Gole sicure», approvato dal consiglio comunale nel febbraio 2018 e trasmesso all'Ente Parco. Questo stabiliva all'articolo 15 che fosse la Giunta di Civita, guidata dal sindaco Alesandro Tocci, a stabilire le regole per l'accesso all'area. Ma non è mai entrato in vigore perché ci sono altri paesi, come San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara di Calabria e Francavilla Marittima, attraversati dal Raganello. Quindi l'invito a indossare il casco e a dotarsi di attrezzatura adeguata prima di avventurarsi nelle Gole è rimasto un semplice invito.

Ieri però i 4 sindaci hanno preso posizione, chiedendo che chi ha colpa paghi, ma spiegando di non essere disposti a fare da capri espiatori. Ora ci sono diversi nodi da sciogliere, come quello di regolamentare l'ingresso dei gruppi e l'attività delle guide, fino ad oggi «slegate» dall'Ente Parco del Pollino. Il presidente, Domenico Pappaterra, ha fatto sapere che per evitare altre vittime si lavorerà a un regolamento condiviso, da rendere operativo attraverso le delibere di adozione dei Comuni in cui ricadono le Gole e la Riserva. La Calabria, infatti, non è nuova a questi eventi e dal 1860 è di 522 il bilancio tra morti e dispersi, in frane (238) e inondazioni (284).

Ieri le salme sono partite per i paesi d'origine per i funerali. In ospedale, invece, continua l'agonia del feriti, tra i quali la bimba di 9 anni, ricoverata in terapia intensiva pediatrica del Gemelli.

Anche il Pontefice al termine

dell'udienza generale ha espresso dolore per l'accaduto. «Il mio pensiero va alla tragedia in cui hanno perso la vita escursionisti provenienti da varie regioni - ha detto - e affido alla bontà misericordiosa di Dio gli scomparsi».

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