Politica

"Draghi bis o voto": la profezia di Renzi sul governo

L'ex premier lancia un messaggio ai naviganti della politica: "Avanti con un Draghi-bis se i 5S non stanno nel governo". Se ciò non fosse possibile, "meglio le elezioni"

"Draghi bis o voto": la profezia di Renzi sul governo

"Un clown che non fa ridere". Matteo Renzi era stato severo, implacabile. Su Giuseppe Conte il leader di Italia Viva aveva scaricato tutto il proprio biasimo dopo lo strappo grillino alla Camera. Quelle pronunciate dal senatore fiorentino, tuttavia, non erano solo estemporanee e muscolari prese di posizione ma vere e proprie comunicazioni ai naviganti della politica. All'indomani della "insopportabile pagliacciata dei Cinque Stelle" - come lui stesso l'ha definita - Renzi è tornato sull'argomento tracciando la propria profezia sul futuro del governo. E sull'ipotesi ormai non più peregrina di un Draghi-Bis.

"Draghi ha un punto di forza straordinario e unico: la sua reputazione. Non la perda per inseguire chi, come Conte, assomiglia sempre più a un clown che non fa ridere", ha attaccato Renzi nella sua e-news. Poi la riflessione politica sulla tenuta dell'esecutivo. "Se i grillini vogliono restare, bene. Se se ne vogliono andare, è meglio un Draghi bis politico o un Draghi gis tecnico che per i prossimi dieci mesi sistemi Pnrr, legge di bilancio e politica estera, in attesa che si concluda la guerra", ha osservato il leader di Italia Viva, sostenendo la linea dell'appoggio all'operato dell'ex banchiere. Con o senza i pentastellati, per i quali il tempo degli indugi e dei tira e molla è ormai scaduto.

Nella sua riflessione odierna Renzi ha poi aperto la strada a una terza ipotesi: quella del voto anticipato. In rifermento alle iniziali opzioni prospettate, il senatore fiorentino ha chiosato: "Se questa soluzione non è percorribile, meglio andare subito al voto. Meglio le elezioni dei ricattucci grillini". Nessuna intenzione di cedere al gioco grillino dei rimandi e delle incertezze. La levata di scudi del leader di Itala Viva ha subito innescato la reazione pentastellata. "Comprendo che Renzi & Company sono così presi dalle interviste e dalle ospitate tv da non ricordare la funzione del Parlamento che è quella di fornire un indirizzo politico al governo e di orientarne l'azione. È vero che questo governo è nato per attuare il Pnrr, ma è vero anche che nel frattempo sono subentrate delle emergenze impreviste e senza precedenti che richiedono ben altri sforzi di quelli finora profusi", ha chiosato in una nota il senatore del MoVimento, Gabriele Lanzi.

Ma la convinzione di salvare il governo dalle turbolenze del M5S era maturata con chiarezza anche nel centrodestra, subito dopo la spaccatura alla Camera sul dl Aiuti.

Il richiamo alla responsabilità di Silvio Berlusconi, accompagnato dalla richiesta di una verifica sulla tenuta dell'esecutivo, andava proprio in questa direzione.

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