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"Anche i banchieri usano il cuore". Draghi si è dimesso

Draghi al Quirinale ha confermato le dimissioni: il governo resta in carica solo per gli affari correnti. Nel pomeriggio il presidente Mattarella potrebbe parlare agli italiani

"Anche i banchieri usano il cuore". Draghi si è dimesso

Mario Draghi si è dimesso. Ha ufficializzato la sua decisione questa mattina nel corso del colloquio con il presidente Sergio Mattarella al Quirinale. Il governo resta in carica solo per il disbrigo degli affari correnti. Lo ha annunciato Ugo Zampetti, segretario generale della presidenza della Repubblica: "Il professor Mario Draghi, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica ne ha preso atto".

Draghi si è poi recato a Palazzo Giustiniani per incontrare la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, per circa 25 minuti. Subito dopo è arrivato a Montecitorio per un colloquio con Roberto Fico, presidente della Camera.

Il passaggio alla Camera

Un passaggio veloce alla Camera e poi subito al Quirinale per confermare la decisione assunta nelle scorse ore. Così Mario Draghi ha consegnato formalmente la gestione della crisi nelle mani del capo dello Stato. "Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato della Repubblica, chiedo di sospendere la seduta perché mi sto recando dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni", è stato il brevissimo intervento del premier.

La seduta è stata sospesa fino alle ore 12, in attesa degli esiti del colloquio con il presidente Sergio Mattarella che si è concluso dopo circa 30 minuti. Draghi è stato accolto alla Camera da una serie di applausi, soprattutto da parte della squadra dei ministri. Non ha nascosto sorrisi e ha ringraziato tutti "per questo e per tutto il lavoro fatto in questo periodo". Poi si è lasciato andare a una battuta: "Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato...".

Dal ministero dei Rapporti con il Parlamento precisano che il Consiglio dei ministri non si terrà, come invece ipotizzato nelle ultime ore. Infatti viene fatto notare che Draghi aveva già presentato le dimissioni nel Cdm della scorsa settimana. Dunque è stato escluso un nuovo passaggio, visto che ai ministri era stato già comunicato formalmente il suo passo indietro.

Verso lo scioglimento delle Camere

Nel pomeriggio Sergio Mattarella riceverà il presidente del Senato e della Camera: l'arrivo della Casellati è previsto alle 16:30, mentre quello di Fico alle 17. Nel comunicato del Quirinale viene citato l'articolo 88 della Costituzione secondo cui il capo dello Stato, sentiti i presidenti, "può sciogliere le Camere o anche una sola di esse".

A questo punto la strada più probabile è quella dello scioglimento delle Camere per indire elezioni anticipate, anche perché in questa legislatura sembra essersi consumato lo spazio per un nuovo governo oltre a quelli già esauriti. Nel pomeriggio Mattarella potrebbe fare un punto con la stampa: quella potrebbe essere l'occasione per rivolgersi direttamente agli italiani, per rendere note le tempistiche e le modalità previste per arrivare alle urne.

Magari anche per esprimere le proprie valutazioni in merito alla crisi che si è creata.

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