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"Draghi o voto". L'asse Berlusconi-Salvini contro i ricatti di Pd e M5S

Numerosi contatti tra il leader di Forza Italia e il segretario della Lega: piena sintonia sulle prossime mosse. L'obiettivo restano le elezioni anticipate con un centrodestra vincente

"Draghi o voto". L'asse Berlusconi-Salvini contro i ricatti di Pd e M5S

Numerose telefonate e costanti colloqui anche nella giornata di oggi: fonti della Lega fanno sapere che l'asse tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini va avanti, con i due leader che continuano a lavorare a stretto contatto e in piena sintonia. Sullo sfondo resta un'incognita pesante: aprire a un Draghi bis o puntare tutto sulle elezioni anticipate? L'obiettivo, viene riferito, resta quello di tornare alle urne con un centrodestra vincente.

I due si erano sentiti già ieri sera e si sono risentiti anche oggi. La volontà è quella di gestire questo passaggio cruciale in maniera unita, compatta e senza distinguo. L'Adnkronos riferisce che la convergenza è totale sul fatto di non essere assolutamente intenzionati a subire ricatti da parte del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle e accettare che passino provvedimenti divisivi.

L'asse Berlusconi-Salvini

Nelle ultime ore Berlusconi non ha escluso la possibilità di un nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi, visto che i numeri per andare avanti ci sarebbero anche senza il sostegno del Movimento. Il leader di Forza Italia ha comunque lasciato la porta aperta a eventuali elezioni anticipate, convinto del fatto che gli azzurri e l'intera coalizione verrebbero premiati dagli italiani.

La Lega è andata dritta al punto: viene giudicato "impensabile" che l'Italia debba continuare a subire le fibrillazioni tra i partiti di maggioranza, motivo per cui fonti del Carroccio sostengono che "nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani". Bisognerà comunque vedere se realmente il partito di Salvini, qualora ci fosse un voto di fiducia a Draghi mercoledì alle Camere, sarà disposta a sfilarsi dalla maggioranza.

La giornata politica ha lasciato un segno inevitabile: il non voto del Movimento 5 Stelle alla fiducia al decreto Aiuti ha spinto il premier Mario Draghi a rassegnare le dimissioni, che però sono state respinte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ora le forze di centrodestra di governo si interrogano nel tentativo di perseguire una strada comune: si può davvero pensare di restare in maggioranza in compagnia del M5S dopo l'atteggiamento dimostrato dai grillini?

"Abbiamo assistito a questo psicodramma in diretta, pensavamo di essere su Scherzi a parte", ha dichiarato Licia Ronzulli. La vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, intervenuta a Zona Bianca su Rete 4, ha messo i paletti per un eventuale Draghi bis: "FI non vuole più avere il M5S come compagno di viaggio. E il Pd ha delle responsabilità, sono stati complici di Conte".

L'ipotesi elezioni anticipate

Il Cavaliere è molto preoccupato per la situazione che si sta delineando. Lo strappo dei 5 Stelle viene bollato come inaccettabile e si sottolinea che dovranno essere i grillini ad assumersi la responsabilità di questa forzatura. Le opzioni sul campo per Forza Italia sono "Draghi o voto". Il che conferma la linea espressa ieri dal coordinatore Antonio Tajani: gli azzurri non sono disposti ad appoggiare un nuovo premier oltre Draghi.

Berlusconi viene descritto più cauto di Salvini in merito all'ipotesi di elezioni anticipate, ma viene assicurato che gli obiettivi sono comuni.

Infatti lo stesso Cav non ha sbarrato la strada al ritorno alle urne: "Andare alle urne non ci preoccupa: anzi siamo certi che il risultato elettorale premierebbe il centrodestra e in particolare - come dimostrano tutti i sondaggi - l'atteggiamento responsabile e costruttivo di Forza Italia".

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