Draghi ora sferza l'Ue: "Serve un accordo sui migranti"

Mario Draghi ora alza la voce e chiede che l'Europa offra il suo sostegno all'Italia per far fronte agli sbarchi continui nel nostro Paese

Draghi ora sferza l'Ue: "Serve un accordo sui migranti"

Nel corso del punto stampa congiunto di Francia, Italia, Germania, Onu e Libia, al termine della Conferenza internazionale sulla Libia, Mario Draghi ha bacchettato l'Europa sulla questione migranti: "Il riaccostamento delle posizioni italiane e francesi riflette esattamente il riaccostamento tra le autorità libiche: se non si va d'accordo non si aiuta la Libia, questo il motivo principale per cui le nostre posizioni si sono molto ravvicinate".

Il premier, a proposito degli sbarchi, ha aggiunto: "Occorre intervenire, fare qualcosa per affrontare questa situazione. È certo però che questi sbarchi continui in Italia rendono la situazione insostenibile, e l'Unione europea deve trovare un accordo su questo fronte, e noi stessi dobbiamo riuscire ad investire di più in Libia, a spendere più denari in Libia per aiutare i libici a rendere queste migrazioni più umane. La Libia però è anche un Paese di passaggio". Il premier, quindi, ha evidenziato che "il terzo pilastro della stabilità libica è l'economia, è importante avere un bilancio unico, bisogna consolidare la Banca centrale".

Tra gli obiettivi della Conferenza internazionale sulla Libia c'era quello di arrivare alle elezioni il 24 dicembre. Emmanuel Macron ha confermato: "La comunità internazionale sostiene questo calendario, la chiave adesso per il buon svolgimento è il ruolo delle autorità libiche nelle prossime settimane per favorire un processo inclusivo". Il premier italiano ha aggiunto: "Teniamo presente che i libici vogliono votare: ci sono già 3 milioni di registrati per queste elezioni, quindi è importante che ciò avvenga". Mario Draghi ha voluto sottolineare la presenza dei rappresentati libici: "Questa è una conferenza importante, voglio ringraziare gli altri copresidenti, soprattutto libici, la loro presenza qui, per la quale l'Italia si è adoperata molto, significa due cose: hanno fatto proprio il percorso verso la stabilità, discusso, deciso da loro, a guida libica, concordato con tutti noi".

Il presidente del Consiglio italiano ha anche informato che "il riaccostamento delle posizione italiana e francese riflette il riaccostamento tra le posizioni libiche. Se non si va d'accordo non si fa il bene della Libia. Le nostre posizioni si sono molto avvicinati". L'asse tra Italia e Francia funzionerà su puù fronti, non solo quello libico.

"Parlerò con Putin nei prossimi giorni", ha detto Emmanuel Macron, riferendo che "lo stesso farà" Mario Draghi. Sul tavolo verranno messe principalmente le questioni relative alla crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia.

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