Draghi un'ora da Mattarella: cosa può succedere adesso

Il colloquio al Quirinale tra Draghi e Mattarella è durato poco più di un'ora. Slitta a stasera il Consiglio dei ministri

Il premier Mario Draghi
Il premier Mario Draghi

Appena il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha annunciato che il provvedimento del dl Aiuti aveva ottenuto la fiducia dell'Aula, Mario Draghi è salito in macchina per recarsi da Sergio Mattarella. Una visita annunciata, considerando che già ieri sera il Giuseppe Conte aveva annunciato la decisione del suo gruppo di non votare. Tutti i senatori del Movimento 5 stelle, compreso il ministro Stefano Patuanelli, non hanno risposto alla chiamata di voto e sono risultati assenti.

Il governo ha ottenuto la fiducia sul dl Aiuti con 172 sì e 39 no. Nessun voto è stato portato dal Movimento 5 stelle e ora il governo di Mario Draghi è giunto a un bivio: nei giorni scorsi il presidente del Consiglio aveva apertamente dichiarato che non intende proseguire l'esperienza senza il partito di Giuseppe Conte. Ma il premier ha più volte ribadito anche di non voler creare un Draghi-bis. "Io ho già detto che per me non esiste questo governo senza i 5 Stelle, e non esiste un governo Draghi altro da questo", ha pubblicamente detto Mario Draghi in conferenza stampa. Sul contenuto del colloquio con Sergio Mattarella le bocche sono cucite ed è probabile che Mario Draghi intenda riferirne in un Consiglio dei ministri che con ogni probabilità verrà convocato questa sera. Il Cdm è stato convocato per le 18.15.

Ora gli scenari che si aprono sono diversi. Il capo dello Stato potrebbe rinviare il governo alle Camere e questa sarebbe una richiesta di assunzione di responsabilità da parte di Sergio Mattarella ai partiti, non un tentativo per ricucire lo strappo, che sembra ormai irreparabile. A quel punto il presidente della Repubblica inizia il giro di consultazioni per capire come muoversi e se ci potrebbe essere il margine per un ulteriore richiesta a Draghi per gli ultimi mesi. Il presidente del Consiglio non ha ancora rassegnato le sue dimissioni e ha preso del tempo per pensare. Nel caso in cui Mario Draghi dovesse lasciare, Sergio Mattarella dovrebbe cercare una nuova figura per traghettare il Paese alle elezioni.

Nel caso in cui Sergio Mattarella dovesse sciogliere le Camere, si dovrebbe andare al voto non più tardi di 60 giorni dopo lo scioglimento, ciò significa che l'Italia dovrebbe tornare alle urne per il rinnovo del parlamento tra fine settembre e i primi di ottobre. Ma Sergio Mattarella potrebbe decidere per un governo di scopo, necessario per approvare gli ultimi provvedimenti e portare il Paese al voto in autunno.

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