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Droga a scuola, genitori dem vs Salvini: "Vuole Stato di polizia"

Dopo che il ministro dell'Interno ha annunciato lo stanziamento di fondi per contrastare lo spaccio di stupefacenti negli istituti scolastici, un comitato di genitori di sinistra lo attacca: "Vuole fare dell'Italia uno Stato di polizia"

Droga a scuola, genitori dem vs Salvini: "Vuole Stato di polizia"

"Finita la pacchia per gli spacciatori". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha presentato il progetto Scuole Sicure per contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti all'interno degli istituti scolastici italiani. Un piano che, come spiegato dal diretto interessato, mira a "incrementare i controlli" nelle scuole con uno stanziamento di 2,5 milioni di euro. Ma qualcuno non è d'accordo. Il coordinamento dei genitori democratici (Cogede), per bocca del suo referente regionale ligure attacca Salvini e il Movimento 5 Stelle: "La Lega mette un altro tassello al suo disegno di trasformare la nostra Repubblica da Stato di Diritto a stato di polizia. E i 5 Stelle che fanno?", l'accusa diretta al Viminale e al progetto voluto dal segretario leghista.

Sicurezza e legalità, anche - e soprattutto - negli istituti scolastici. Così Matteo Salvini aveva presentato il progetto di introdurre severi controlli nelle scuole per contrastare il fenomeno dello spaccio di droga. "Fra poco riaprono le scuole dei nostri figli, sto lavorando perchè per gli spacciatori di morte finisca la pacchia", le parole del ministro. Peccato che qualcuno si stia attivando per sbarrargli la strada, facendo di tutto per impedire o almeno scoraggiare il governo nel suo progetto di stanziare quasi 5 miliardi delle vecchie lire per impedire ai giovani di entrare nel tunnel della droga. Il tutto con un piano concordato con le Prefetture di 15 città italiane, tra cui Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Firenze e Genova.

Proprio nel capoluogo ligure si è registrata una levata di scudi da parte del Cogede. È la sigla che identifica il COmitato GEnitori DEmocratici che, sul suo sito, si presenta come una "Onlus fondata nel 1976 da Marisa Musu e Gianni Rodari sull’onda dei movimenti di partecipazione e di rinnovamento democratico delle istituzioni tradizionali. Al centro delle sue attività ci sono i bambini e il loro diritto a crescere in piena autonomia, salute e dignità". Valori che, evidentemente, vengono ritenuti compatibili con la presenza di droghe più o meno pesanti all'interno degli istituti scolastici.

A confermarlo sono le parole - riportate da Repubblica - del referente ligure del Comitato, Matteo Viviano: "La Lega mette un altro tassello al suo disegno di trasformare la nostra Repubblica da Stato di Diritto a Stato di polizia e i 5 Stelle che fanno? [...] Non serve a nulla, dobbiamo cambiare le nostre scuole che sembrano ancora collegi e caserme", le parole dell'esponente del Cogede.

Che dimostrano come su un tema sensibile come quello della presenza di sostanze stupefacenti all'interno delle scuole ci sia ancora molto da fare.

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