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Duterte: "Non mi ricandiderò". Ma vuole lanciare la figlia Sara

Il presidente padrone annuncia: lascio la politica

Duterte: "Non mi ricandiderò". Ma vuole lanciare la figlia Sara

Bangkok. Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha dichiarato che non si presenterà alle elezioni del prossimo anno e si ritirerà definitivamente dalla politica alla fine del suo mandato. L'annuncio è arrivato a sorpresa ieri, proprio mentre si aspettava la comunicazione ufficiale della sua candidatura alla vicepresidenza, annunciata al pubblico meno di un mese fa. «Candidarmi sarebbe una violazione della Costituzione per eludere la legge», ha spiegato Duterte, motivando la sua scelta. La Costituzione delle Filippine, infatti, impedisce di correre per un secondo mandato presidenziale, proprio per questo il presidente aveva optato per il secondo posto, anche se per molti analisti questa sarebbe stata una strategia per continuare a guidare la Nazione.

Al suo posto, supportato dallo stesso Duterte, si è candidato Christopher «Bong» Go, 47 anni, che ha promesso di continuare la guerra contro le droga, la criminalità e la corruzione iniziata dal presidente nel 2016. Ha anche dichiarato di voler combattere la fame e garantire servizi sanitari pubblici efficienti. «Sarò un vicepresidente operativo che farà tutto il possibile per servire il popolo. Non sarò una ruota di scorta», ha detto subito dopo aver depositato il suo nome al centro della Commissione per le elezioni.

La rinuncia di Rodrigo Duterte potrebbe aprire la strada a una candidatura come presidente di sua figlia Sara Duterte-Carpio, attuale sindaco di Davao, la difficile città nel Minadanao musulmano, che il presidente ha guidato e controllato per anni. Nei giorni scorsi, Duterte-Carpio aveva detto che i due si erano accordati per non candidarsi entrambi a un incarico governativo. Ma con la dichiarazione di ieri, la figlia non avrebbe più nessun vincolo e potrebbe candidarsi sotto la supervisione del padre, così da continuare le sue battaglie politiche e proteggerlo dalle accuse della Corte penale internazionale per la spietata guerra alla droga intrapresa dall'inizio del suo mandato.

Tutto, però, potrebbe cambiare. E Duterte potrebbe ancora ripensarci. I candidati, infatti, hanno tempo fino a venerdì per presentare il proprio nominativo e eventuali ritiri e sostituzioni sono consentiti fino al 15 novembre. Non bisogna dimenticare che anche prima delle elezioni del 2016, il presidente aveva dichiarato di volersi ritirare definitivamente dalla vita pubblica.

Ma con una mossa all'ultimo minuto, Duterte si è candidato, vincendo la tornata elettorale con ampio margine rispetto i suoi avversari.

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