Roma - Bankitalia? «Vicenda chiusa», aveva assicurato il segretario del Pd, Matteo Renzi, dopo averne parlato in treno e aver affidato al solito libro di Vespa ulteriori considerazioni. Ieri mattina, il suo «vice», Maurizio Martina, ha ribadito il concetto in radio: «Pagina chiusa, Visco lavori sereno».
Ecco, appunto. Serenamente, nel giorno in cui la Gazzetta ufficiale pubblica il decreto di riconferma per altri sei anni e il governatore Visco viene ricevuto al Quirinale da Mattarella, l'istituto di Palazzo Koch mette a segno un altro punto nell'infinita querelle che promette colpi di scena a ripetizione, forse per l'intera campagna elettorale. E smentisce in maniera abbastanza inusuale, con tanto di nomi cognomi e curriculum, quanto affermato incautamente sia dal presidente del Pd, Matteo Orfini, sia dal presidente della commissione bancaria, Pier Ferdinando Casini. Entrambi forse vittima dell'ansia di fare da sanculotti al segretario nella crociata populista che trova in Visco un facile bersaglio; entrambi lesti a rilanciare «voci» sulla presunta assunzione di tre funzionari della vigilanza Bankitalia nella stessa banca oggetto dei controlli, la Popolare di Vicenza. «Il meccanismo di porte girevoli - aveva detto Orfini in commissione - è discutibile e ha prodotto disastri». Poi aveva ribadito il concetto su Twitter, infine a Napoli, parlando di «porte girevoli». Intervistato da Repubblica, anche Casini aveva lamentato «una rete di complicità fatta di offerte di impiego e consulenze. Non è un bello spettacolo vedere dirigenti controllori di Bankitalia che sono passati in corsa ai vertici delle banche controllate».
Peccato che Bankitalia ieri abbia messo nero su bianco che i tre ex dipendenti passati alle dipendenze di Banca Popolare di Vicenza, Luigi Amore, Mariano Sommella, Giannandrea Falchi, non hanno mai svolto attività ispettiva presso la banca.
Via Nazionale ha scelto di riportare addirittura i tre curriculum (si presume su autorizzazione degli interessati), puntualizzando per ognuno dei tre il dato di non aver svolto ispezioni.Orfini ha replicato con un ulteriore tweet: «Leggo che per Bankitalia non è un problema che si passi dall'organismo che vigila alle banche vigilate. E questo spiega molte cose». La guerra continua (cit).
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