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E il leader No Tav molla i grillini

Perino, storico attivista della Val Susa: i 5 Stelle fanno solo proclami

E il leader No Tav molla i grillini

Sulla Tav il M5s si trova davanti ad un bivio difficile. Bloccare l'opera e mettere la firma sulle penali miliardarie, oltre che scontrarsi con l'alleato Lega favorevole alla Torino Lione? Oppure sconfessare anni di propaganda mettendosi contro il movimento No Tav, che ha contribuito al successo elettorale del M5s, facendo eleggere in Regione e in Parlamento esponenti del fronte No Tav? Al momento, tra Sì Tav e No Tav, i Cinque stelle si sono attestati su un più prudente Forse Tav (un problema parallelo c'è in Puglia, con i No Tap che contestano il dietrofront della ministra Barbara Lezzi dopo le promesse di bloccare il gasdotto). Per il ministro Danilo Toninelli il progetto della Torino-Lione è «da migliorare», che l'opera è «da ridiscutere» e che non è «né cattiva né buona». Parole che per i pasdaran della Val di Susa equivalgono ad un tradimento bello e buono della linea sempre tenuta dal movimento di Di Maio, prima che andasse al governo.

In una mail uno dei leader storici del No Tav, l'attivista Alberto Perino, da sempre vicino al M5s tanto che Beppe Grillo sul suo blog lo nominò «Person of the Year 2011», sembra mettere una pietra sopra i grillini. «I Cinque stelle continuano a fare sterili proclami invece di fare atti amministrativi. E pensare che di cartucce da sparare ne avrebbero tantissime per bloccare gli ingranaggi della grande opera. Basta volerlo fare. Ma per non disturbare il manovratore queste cose non vengono fatte, in che mani ci siamo messi» scrive Perino in una lettera rivelata dal segretario provinciale di Torino di Rifondazione comunista Ezio Locatelli, che parla di «fine dell'idillio» e «scontro frontale in Valsusa tra Movimento No Tav e Cinque stelle in Valsusa». Resa pubblica la sconfessione del M5s, però, il leader No Tav ha provato a smentire: «Non ho preso le distanze dai 5 Stelle. Mi sono limitato a constatare che avrebbero potuto fare molte cose per mettere in difficoltà il sistema Tav e non l'hanno fatto», insomma la sua mail molto dura è stata «distorta dai media a loro interesse». Il clima però è quello, inutile smentire. Basta leggere la risposta del sito Notav.info alle dichiarazioni possibiliste di Toninelli sull'Alta velocità nei giorni scorsi: «Toninelli, te lo diciamo noi: il Tav non può essere migliorato, ma solo fermato!». La spaccatura c'è anche nel M5s, che ha tra i suoi degli attivisti No Tav, come il senatore piemontese Alberto Airola («La questione No Tav è un patto d'onore, fondante del M5s») e poi i grillini eletti in Regione Piemonte, come Francesca Frediani, che lancia un messaggio al governo: «Siamo la prima forza politica del Paese, finalmente al governo - scrive la consigliera regionale - ma l'opposizione alla Torino-Lione, è una nostra bandiera. La Val Susa ha dimostrato di avere fiducia in noi e la responsabilità di questa fiducia è grande, soprattutto per i portavoce legati a questo territorio.

Dal nostro ministro ci si aspetta un gesto formale forte e deciso».

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