E mister Tiscali vince l'appalto con lo Stato

Essere amici del premier Matteo Renzi conviene

E mister Tiscali vince l'appalto con lo Stato

Roma. Essere amici del premier Matteo Renzi conviene. La Borsa, in qualche modo, lo ha capito e gli operatori se ne avvantaggiano. Il caso di scuola è quello di Tiscali. Lunedì scorso ha fatto un gran balzo del 15% e ieri ha lasciato sul terreno il 3,8 per cento. In termine tecnico si chiamano «prese di profitto»: si vende dopo un gran rialzo. Ma la domanda è un'altra: perché tanto clamore per un'azienda tlc che capitalizza poco meno di 100 milioni di euro (anche se 15 anni fa in piena bolla internet valeva più di Fiat) e che ha da poco siglato con le banche un accordo per ristrutturare il debito di 140 milioni?

Semplice. Perché il suo deus ex machina è Renato Soru, ex governatore della Sardegna, segretario del Pd isolano ed europarlamentare. Forse non tutti (tranne i pochi fortunati di Piazza Affari) sanno che Tiscali si è aggiudicata la gara Consip - la centrale acquisti dello Stato - per i servizi di connettività. Insomma, le telecomunicazioni della pa parleranno sardo per i prossimi sette anni. L'operatore si è aggiudicato la vittoria con un ribasso monstre dell'89% che, rispetto a una base d'asta di 2,4 miliardi, fanno 265 milioni. La notizia, anticipata dal Fatto Quotidiano a inizio dicembre, è stata confermata a ridosso di Natale. Anche perché, a differenza di altre gare, questo bando prevede che anche gli altri tre partecipanti (Bt Italia, Fastweb e Telecom) si aggiudichino il 16% ciascuno dell'intero importo. Gli ultimi mesi, infatti, sono stati dedicati alla verifica delle condizioni proposte.

A quanto pare, Tiscali sarebbe in grado di offrire prezzi stracciati. Un collegamento Internet a 10 Mega (sia in download che in upload) costerebbe appena 30 euro al mese, un'offerta molto, molto più bassa di quella degli altri concorrenti. Che ora dovranno decidere se accettare l'esito della gara oppure rinunciare, facendola saltare. Difficilmente i clienti corporate degli operatori «sconfitti», che attualmente pagano molto di più, potrebbero accettare un trattamento così diverso. Oppure, rovesciando la prospettiva, ci si potrebbe domandare come mai lo Stato negli anni scorsi abbia accettato di pagare tantissimo quello che può comperare a molto meno.

Intanto Soru gongola. «Siamo vicini al ritorno alla redditività», ha dichiarato ieri il politico businessman al Sole 24 Ore . Tiscali, infatti, è da anni in rosso. La speranza di un'inversione di tendenza è concreta. L'andamento in Borsa lunedì scorso ne è una testimonianza. Tuttavia, occorre notare come le azioni dell' Internet service provider si siano impennate, ad esempio, a febbraio nella settimana dell'ascesa a Palazzo Chigi di Matteo Renzi di cui Soru è diventato un fedelissimo.

E comunque il 2014 è stato un anno positivo per il titolo che ha comunque guadagnato oltre il 25 per cento.

Coincidenze, per carità. Ma di certo è un caso di conflitto di interesse in un Pd che per anni ha sventolato questa bandiera nei confronti dell'(ex) arcinemico Silvio Berlusconi.

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