A Napoli sono finiti i blocchetti per le multe

Vigili inoperosi e ancora senza i tablet promessi da de Magistris per le contravvenzioni "2.0"

A Napoli sono finiti i blocchetti per le multe

Napoli - C'è un modo molto semplice per risolvere il problema dei multati al volante che poi non pagano le sanzioni: non multarli. Fosse un'invenzione, il brevetto avrebbe il marchio dell'amministrazione comunale guidata da Luigi de Magistris. Che dopo aver sbandierato l'uso delle più moderne armi tecnologiche nella guerra ai furbetti della strada - quelli che violano il codice, si prendono un verbale ma non si fermano alla cassa a saldare s'è ritrovata costretta a una ritirata clamorosa. Perché a Napoli la Polizia Municipale di verbali non ne stacca più. Non può: i nuovi sistemi tecnologici non sono ancora entrati in funzione e i vecchi, cari blocchetti cartacei sono andati esauriti.

La vicenda, tanto paradossale che pare scopiazzata da un romanzo di Franz Kafka, ha un inizio certo. È il 5 dicembre del 2016. De Magistris incontra i giornalisti con l'assessore al bilancio Salvatore Palma e presenta la rivoluzione: dal 2 gennaio spiegano gli amministratori addio alle multe di carta. Al loro posto, contravvenzioni digitali con foto e ricevuta. Un'operazione affidata a Finmeccanica-Leonardo, incaricata di dotare la Municipale di 483 tablet per rendere le contestazioni «a prova di bomba», inattaccabili davanti ai giudici di pace. «Recupereremo entrate, abbatteremo il numero dei contenziosi, conterremo gli oneri aggiuntivi che derivano dalle liti. Le notifiche saranno più tempestive e diminuirà anche il costo del ricorso al materiale cartaceo, oltre a quello delle notifiche», gongolava Palma. E il sindaco al suo fianco: «Col nuovo sistema digitale debelleremo l'evasione e argineremo la burocrazia». Difatti quattro mesi dopo le cose sono cambiate. Ma non nel verso indicato quel giorno di dicembre. Attualmente a Napoli di trasgressori alla guida sembra non esservene più nemmeno l'ombra, dal momento che nessuno li persegue, non sapendo materialmente come fare. I tablet non sono ancora arrivati, ma le scorte di blocchetti sono già finite. «Nonostante da mesi segnaliamo la carenza dei modelli per la rilevazione delle infrazioni al codice della strada», denunciano Roberta Stella e Luciano Addeo dal Csa, il sindacato autonomo che rappresenta circa la metà dei vigili partenopei, «si è arrivati alla totale mancanza degli stessi».

Impossibile? Vero. «In pratica insistono Stella e Addeo nelle Unità operative non sono più disponibili blocchetti di verbali da consegnare agli agenti per rilevare le infrazioni. Già mancavano le radio e il personale. Adesso pure i verbali. Si combatte senza strumenti. Siamo di fronte a una seria questione di tenuta della legalità in città. Chiediamo interventi immediati e chiarezza sulle cause di tale inaccettabile situazione».

Da Palazzo San Giacomo nessuna risposta ufficiale: qualcuno, ottimista e fiducioso, si spinge a ipotizzare che a fine marzo il sistema delle multe 2.0 entrerà in funzione. Intanto, ai vigili senza blocchetto non resta che il fischietto.

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