Elezioni Regionali 2015

E Toti sogna l'impresa nell'enclave rossa coi democratici a pezzi

Vigilia di riposo con l'amico sindaco di Ameglia per il candidato che ha riunito il centrodestra. Incognita maggioranza per il nuovo governatore

E Toti sogna l'impresa nell'enclave rossa coi democratici a pezzi

Da Ventimiglia a Sarzana, da Portovenere a Sanremo. Con i vari «Gran premi della montagna» messi in fila passando, con successo, il Turchino, i Giovi, la Scoffera. Migliaia di chilometri che si intrecciano con centinaia e centinaia di mani strette e di selfie per incorniciare un sorriso. Per sottolineare la tremenda voglia di cambiamento dei liguri. Giovanni Toti e il suo «van» con cui ha girato tutta e più volte la Liguria, Giovanni Toti e le sue idee. Che sono le idee di un centrodestra che qui, per la prima volta, si è ricompattato in una bella e solida coalizione-prototipo che potrà servire come punto di partenza per una declinazione nazionale.

Si vota dunque, oggi, in questa Liguria da troppo tempo, dieci anni, sotto la cappa rossa che ha anestetizzato ogni anelito di rilancio e che ha portato la disoccupazione giovanile oltre la soglia del 50%. Si vota e senza dubbio, finisca come finisca, proprio Toti è stato il volto nuovo e la grande sorpresa di questa campagna elettorale. Che l'ha visto contrapposto alla candidata di centrosinistra, Raffaella Paita, la tanto criticata assessore alla Protezione Civile, accusata, anzi indagata, per la gestione molto ma molto «disattenta», usiamo un eufemismo, delle tragiche, recenti alluvioni che hanno flagellato la regione. Una candidata, sponsorizzata sì dal governatore uscente Burlando e dal premier Renzi, ma decisamente contestata dentro e fuori il partito. Tanto che, nonostante i tuoni e i fulmini dello stesso Renzi, in Liguria il Pd si è ampiamente spaccato e sono stati in molti a voltare le spalle alla Paita. Come l'ex Luca Pastorino (sostenuto da Sergio Cofferati che, sconfitto alle primarie, ha denunciato irregolarità ed è uscito dal Pd).

In compenso Toti, 47 anni, ha continuato qui in ascesa la sua rapida carriera politica che, da quando ha lasciato la direzione del TG4, lo ha portato, nel gennaio del 2014 a essere nominato consigliere politico di Berlusconi e, nell'aprile dello stesso anno, a raggiungere in volata l'Europarlamento ottenendo oltre 140mila preferenze nella circoscrizione Nord Ovest e risultando così il candidato più votato di Forza Italia.

Con la consapevolezza e la serenità di aver fatto tutto il possibile per scuotere dalla rassegnazione gli elettori liguri, ieri Toti si è finalmente riposato, in compagnia del suo staff e degli amici più intimi, come il sindaco di Ameglia, Giacomo Giampedrone. E con loro ha trascorso qualche ora di relax al Bagno San Marco di Fiumaretta. Oggi, verso mezzogiorno, voterà alla scuola elementare di Ameglia e poi, nel tardo pomeriggio, si trasferirà a Genova per seguire l'andamento delle votazioni. Votazioni che, considerati i sondaggi che danno Toti e la Paita, testa a testa, si presentano incertissime. A maggior ragione dopo l'introduzione della legge Monti che fissa a 30 il numero dei consiglieri più il presidente. Il prossimo governatore della Liguria potrebbe infatti ritrovarsi in Consiglio con 15 seggi complessivi contro 16 delle opposizioni e il sistema elettorale prevede che l'80% dei seggi venga assegnato con il proporzionale su base provinciale e il 20% con un premio di maggioranza, il cosiddetto Listino del presidente, che garantisce sei posti in assemblea. Una situazione che potrebbe quindi generare ingovernabilità. Ma siamo già al dopo.

E invece, serenamente, Toti e il centrodestra vogliono pensare all'oggi.

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