RomaÈ un'indennità di reinserimento per ex europolitici, pensata per reinserirli nel mondo del lavoro. Un welfare to work in versione extra lusso, quasi che avere un passato recente sulle poltronissime Ue sia un handicap da compensare. Cose alle quali noi italiani siamo abituati, ma che fanno un certo effetto se riguardano le istituzioni europee; quelle che fanno le pulci (giustamente) ai paesi come il nostro su rigore e sprechi. Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, ad esempio, è in uscita con la prospettiva di prendere una indennità da 350mila euro in tre anni. Sono circa novemila euro al mese, ha scritto il sito Eunews specializzato in faccende di Bruxelles. Al termine della fase di passaggio, Van Rompuy avrà comunque diritto alla pensione, che sarà circa la metà della indennità di reinserimento professionale, 4.700 euro al mese.
La rendita dell'ex presidente del Consiglio europeo deriva da una regola in vigore da tempo, che vale per tutti i vertici del potere. Gli ex membri della Commissione, ad esempio, hanno diritto a percepire per due anni un assegno pari al 40% dell'ultimo stipendio se hanno prestato servizio per meno di due anni, e al 65% per periodi superiori.
Unico a rinunciare, al momento (come ha scritto il Giornale l'11 novembre), Antonio Tajani, ex vicepresidente della commissione, attualmente vicepresidente dell'Europarlamento, eletto con Forza Italia.
L'indennità «è una vergogna, è una cosa
immorale, e chi la percepisce dovrebbe essere indicato per strada come esempio di qualcuno che si arricchisce grazie all'Europa, alla faccia dei milioni di disoccupati», ha commentato Lorenzo Robustelli, direttore di Eunews .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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