Roma - La prossima riapertura delle scuole impone alle famiglie di mettersi in regola con l'obbligo delle vaccinazioni. Ecco un pratico vademecum sull'iter da seguire.
LE VACCINAZIONI
Le vaccinazioni obbligatorie richieste dal decreto Lorenzin sono: anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilusinfluenzae tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella (a partire dai nati nell'anno 2017). L'obbligo vale anche per la frequenza di scuole paritarie. Tutte le vaccinazioni sono gratuite.
DOCUMENTI PER L'ISCRIZIONE
Per iscrivere i bambini presso nidi, scuole dell'infanzia, primarie e secondarie basta l'autocertificazione (da presentare entro il 10 settembre per nidi e infanzia ed entro il 31 ottobre per la scuola dell'obbligo) purché entro il 10 marzo 2018 si presenti il certificato vaccinale (se smarrito se ne può richiedere copia all'Asl). Entro quella data occorrerà presentare, in caso di omessa vaccinazione, la documentazione che attesti il differimento della somministrazione, l'esonero in seguito a immunizzazione per malattia oppure copia della prenotazione dell'appuntamento presso l'Asl.
COSA FANNO LE REGIONI
In Trentino Alto Adige tutti i bambini hanno diritto alla frequenza della scuola per l'anno 2017-2018. La Lombardia ha concesso una proroga di 40 giorni a partire dal 10 settembre per i bambini fino a 6 anni che, una volta decorso il termine, sono obbligati a vaccinarsi. Il Veneto, scatenando polemiche, ha proposto una moratoria al 2019-2020 della presentazione della documentazione vaccinale per i bambini da 0 a 6 anni. Nelle altre Regioni le Asl e gli uffici scolastici si stanno scambiando informazioni per segnalare tramite lettera alle famiglie l'obbligo di vaccinazione per i figli. La Liguria propone direttamente un appuntamento all'Asl entro il 10 settembre. La Sicilia, in caso la famiglia non si presenti all'appuntamento all'Asl, invia una visita domiciliare.
LE SANZIONI
Le sanzioni (multe da 100 a 500 euro) scattano nell'ipotesi
in cui i genitori non si presentino al colloquio fissato dalla Asl oppure se, a colloquio avvenuto, rifutino la vaccinazione. La multa estingue l'obbligo della vaccinazione, ma non permette la frequenza di nidi e materne.
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